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Cultura e tempo libero | 08 novembre 2022, 09:00

"Mussolini ha fatto tanto per le donne. Le radici fasciste del maschilismo" di Mirella Serri per il Polo Cittattiva

Venerdì 11 novembre alle 18 su Meet l'autrice, che denuncia il "maschilismo di Stato" ne discute con Nicoletta Fasano dell'Israt

"Mussolini ha fatto tanto per le donne. Le radici fasciste del maschilismo" di Mirella Serri per il Polo Cittattiva

Venerdì 11 novembre 2022 alle 18 sulla piattaforma Meet, Mirella Serri presenterà “Mussolini ha fatto tanto per le donne! Le radici fasciste del maschilismo" (Ed. Longanesi). L’autrice ne discuterà con Nicoletta Fasano (Israt). L’incontro è organizzato da Polo Cittattiva per l’ Astigiano e l’ Albese – I.C.

di S. Damiano, Museo Arti e Mestieri di un Tempo di Cisterna d’ Asti, Israt, Associazione “Franco Casetta” con Fra Production Spa, Libreria "Il Pellicano" e Aimc di Asti.

“Mussolini amava le donne. E per questo aveva creato per loro un prototipo ideale a cui dovevano strettamente adeguarsi: l’angelo del focolare, la moglie devota che sostiene il marito e consacra la sua vita alla riproduzione. Qualora una donna, però, proprio non fosse riuscita a sposarsi avrebbe dovuto lavorare per servire il suo Paese, magari come stenografa, dattilografa, venditrice di macchine da cucire, grata di ricevere la metà dello stipendio di un collega uomo. Certo, poteva anche essere una prostituta, al servizio di ogni necessità fisica dell’uomo fascista. Ripercorrendone la biografia, la Serri si sofferma sui rapporti di Mussolini con le sue amanti, mettendoli a confronto con il femminismo di quegli anni e dimostrando che in realtà non amava per nulla le donne.

Amava alcuni dei possibili ruoli femminili, forse. Ma per il resto le temeva. Le aveva viste in piazza, unite nei movimenti per il suffragio, indipendenti e libere grazie ai lavori che avevano ottenuto e agli incarichi che avevano ricoperto durante la Grande guerra mentre gli uomini erano al fronte. E si era sentito umiliato da loro. Aveva sviluppato un’ostilità antifemminile che declinò in leggi e divieti.

Le prime norme che emanò appena arrivato al potere furono contro le donne e i progressi da loro compiuti in campo sociale. Inasprì il Codice di Famiglia, per esempio, e modificò anche il Codice Penale, garantendo lunga e prospera vita al famigerato «delitto d’onore».

Inaugurò così il maschilismo di Stato. Come denuncia in questo libro Mirella Serri, "ancora oggi che sono passati cent’anni dalla marcia su Roma, il maschilismo di Stato del fascismo e il suo tessuto culturale continuano tristemente a condizionarci.

Mirella Serri è docente di Letteratura e giornalismo presso l’Università La Sapienza di Roma. Ha dedicato numerosi saggi ai maggiori scrittori contemporanei. Ha pubblicato Carlo Dossi e il racconto; Storie di spie. Saggi sul Novecento in letteratura; ha partecipato ai volumi collettivi: Il Novecento delle italiane; Amorosi assassinii. Storie di violenze sulle donne.

Ha curato il Doppio diario.1936-1943 di Giaime Pintor. I suoi ultimi libri: Il breve viaggio. Giaime Pintor nella Weimar nazista (premio Capalbio e premio Salvatore Valitutti) e I redenti. Gli intellettuali che vissero due volte. 1938-1948, (premio letterario internazionale Isola d’Elba-Raffaello Brignetti, premio Alessandro Tassoni, premio Vladimir Nabokov, premio Ninfa Galatea-Lido dei Ciclopi).

Ha realizzato trasmissioni culturali per la tv. Collabora a L’espresso, La Stampa, Ttl, Corriere della Sera-Magazine.

LINK VOLANTINO

LINK MODULO DI ISCRIZIONE

https://forms.gle/9LNDhpz2EGsTQTsD8

L’ incontro è gratuito, aperto a tutti e valido per l’aggiornamento degli insegnanti di ogni ordine e grado.

Per informazioni: polocittattiva_formazione@icsandamiano.it

Comunicato stampa

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