In occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, in programma venerdì, le Donne della Cgil di Asti intendono porre l’attenzione su un particolare tipo di violenza, correlata al negare alle donne la scelta libera sulla maternità.
Ovvero le donne del sindacato intendono riferirsi alla difesa e piena attuazione della Legge 194 sull’aborto che, affermano, in Italia “troppo spesso non realmente applicata, rendendo la scelta dell'interruzione di gravidanza di difficile attuazione. E questa è una lesione intollerabile di un diritto sancito per legge, un diritto che corrisponde al rispetto della libertà delle donne. E' violenza”.
Situazione cui fa il paio quella delle donne e delle copie che all’idea della maternità rinunciano a priori, perché non hanno un lavoro stabile e dignitosamente pagato e nessuna prospettiva di accedervi in un futuro ragionevolmente programmabile.
“Rinunciano perché sanno che i servizi sociali che dovrebbero aiutare sono sempre più in difficoltà e il vero welfare sono i nonni e le nonne – spiegano le promotrici dell’iniziativa –, che però non sempre ci sono o non sempre possono o non sempre sono disponibili, perché è anche legittimo volersi godere la terza età! Rinunciano perché il costo della casa è proibitivo, che sia affitto o mutuo. In queste condizioni, mettere al mondo figli e figlie può apparire un atto temerario al limite dell'irresponsabilità”.
Ed aggiungono ancora: “Che si pensi di ovviare a tutto ciò con l'obolo che gli antiabortisti potrebbero distribuire nei consultori, come proposto ad esempio dalla Regione Piemonte per tramite dell’assessore Marrone di FdI, appare francamente offensivo. Anche questa è violenza, è un atto di intimidazione verso le donne che vogliono abortire. Senza nulla risolvere per chi vorrebbe avere figli ma non può per la precarietà a cui è condannata/o da un iniquo sistema economico”.
Tutti concetti che le donne CGIL Asti hanno illustrato in una lettera aperta alla presidente Meloni, prima donna in questa carica, e felice esempio di conciliazione tra vita familiare e vita professionale al più alto livello. Copie della lettera verranno distribuite, sabato mattina dalle 10 alle 12, sotto i Portici Anfossi di Piazza Alfieri.
In allegato il testo della lettera inviata alla premier.