Domani, 8 febbraio, San Damiano ricorda, come tutti gli anni, il carabiniere scelto Fernando Stefanizzi, ucciso, durante il compimento del suo lavoro, 8 febbraio 1988.
Il 35° anniversario inizierà alle 10 da piazza Libertà con alcuni momenti istituzionali alla presenza delle autorità civili e militari. Sarà presente il generale dell'Arma, il prefetto, il comandante provinciale dei carabinieri, il questore di Asti e tutti i vertici dei carabinieri locali.
Alle 10.45 si terrà la messa nella chiesa di San Giuseppe, celebrata anche dal cappellano dell'Arma e al termine commemorazione in Sala consiliare.
"Saranno presenti - spiega il sindaco di San Damiano, Davide Migliasso - le scuole di ogni ordine e grado per coinvolgere i giovani e sensibilizzarli. Speaker sarà una studentessa della VB del Penna e ci saranno anche le associazioni di volontariato".
Per la commemorazione, anche al cimitero, saranno presenti anche la moglie di Stefanizzi, Cinzia e i figli Emanuela (carabiniere) e Daniele.
La vicenda
Erano le 12,35 dell'8 febbraio 1988 quando due sconosciuti, armi in pugno e calzamaglia sul viso, fecero irruzione nella piazza, davanti alla Chiesa barocca di San Damiano. Sulla loro auto un terzo complice.
C'era il mercato quel giorno. I due scesi da una Fiesta si diressero verso l' ufficio postale, pieno di persone. "Fermi tutti è una rapina" urlarono, come in un film, purtroppo era una terribile realtà.
Stefanizzi e il comandante Mancuso, in borghese, si precipitarono, Mancuso entrò nell'ufficio. I rapinatori si fecero consegnare 15 milioni di lire e li gettarono in una sacca. Mancuso provò a seguirli ma fu scoperto e colpito con il calcio di una pistola, i banditi spararono in aria ed è a questo punto che Stefanizzi intervenne gridando, sparando in aria e gettandosi all'inseguimento.
Uno dei banditi si voltò e lo colpì in pieno petto, Mancuso provò ad intervenire, ma venne preso in ostaggio e liberato un'ora dopo, nelle campagne di Chieri, pesto e dolorante.
Fernando Stefanizzi morì in ospedale, ad Asti, poco dopo