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Economia e lavoro | 23 febbraio 2023, 13:33

Il dramma dei lavoratori della Casa di Riposo Città di Asti approda in Regione [VIDEO]

Sit-in di protesta a Palazzo Lascaris: “La politica dia risposte”. Dopo l'incontro con i vertici regionali si è aperto uno spiraglio per un ipotesi di fideiussione bancaria

Il dramma dei lavoratori della Casa di Riposo Città di Asti approda in Regione [VIDEO]

“Vivo senza stipendio da due mesi: dopo una vita di lavoro e autonomia, sono costretta a chiedere 10 euro di benzina a mia figlia e questo mi fa stare male”. Sono un pugno nello stomaco le parole di Rosa Coppola, lavoratrice della Casa di Riposo di Asti per 35 anni, lasciata a casa improvvisamente quando si è deciso di chiudere uno degli hospice per anziani più grandi d’Italia.

Una decisione – giunta al termine di una lunga ‘agonia’ della struttura - ufficializzata con una comunicazione stringata, qualche giorno prima di Natale: “Dal 1° gennaio Casa di Riposo di Asti chiuderà”. Il destino di Rosa è quello di altri 50 lavoratori che questa mattina hanno dato vita a un sit-in di protesta organizzato dalla Cisl Funzione Pubblica, proprio sotto il Consiglio regionale. L’obiettivo? Far arrivare alla classe politica tutta l’angoscia che una chiusura senza preavvisi porta con sé.

La testimonianza di Rosa: “Ci sentiamo abbandonati”

“Ho lavorato per 35 anni alla Casa di Riposo, in questo momento sono a casa senza stipendio da due mesi. Nessuno mi supporta, ci sentiamo abbandonati racconta Rosa, che avrebbe dovuto andare in pensione un anno dopo esser stata lasciata a casa. Una condizione che rende impossibile per la donna, oggi privata del proprio stipendio, di trovare una collocazione: “Per me è difficile trovare un posto di lavoro, non c’è alcuna possibilità che io possa ricollocarmi da un’altra parte”.

La vita che cambia in un attimo

Nella mente delle lavoratrici e dei lavoratori è nitido il ricordo del giorno in cui i dipendenti hanno ricevuto la comunicazione: “Mancavano pochi giorni a Natale e ci è arrivata la mail che ci invitava a rimanere a casa a partire dal 1° gennaio: è stato incredibile” raccontano. In pochi giorni i 130 ospiti sono stati trasferiti, portati verso altre case di riposo del Piemonte in ambulanza. E tutto è cambiato, stravolto.

Delfino (Cisl Funzione Pubblica): “Chiediamo anticipo indennità e ricollocazioni”

Ecco perché la Cisl Funzione Pubblica ha deciso di convocare un sit-in. Per provare ad ottenere dalla politica queste risposte fino ad ora non pervenute. “Abbiamo 50 lavoratori che da due mesi non percepiscono alcun reddito: l’assessore al Welfare Maurizio Marrone è il grande assente di tutta questa storia, ci deve risposte chiare” afferma Alessandro Delfino, segretario generale Cisl Funzione Pubblica Alessandria-Asti. La richiesta è che la Regione garantisca ai lavoratori l’anticipo dell’indennità dell’80%: “Chiediamo garanzie sull’indennità anticipata, in attesa che arrivi il commissario liquidatore della Casa di Riposo Città di Asti che possa recuperare i crediti”, prosegue il sindacalista.

L’altro aspetto riguarda invece la ricollocazione del personale: Capiamo che possa non essere veloce, ma deve essere certaribadisce Delfino. D’altra parte, i lavoratori sono persone che hanno vinto un concorso. Dipendenti pubblici a tutti gli effetti.

“Devono poter essere assorbiti nelle aziende sanitarie della provincia di Asti o in territori limitrofi: non si può chiedere a chi ha lavorato per 35 anni di andare a finire gli ultimi anni di lavoro all’Asl di Biella o Verbania. Il posto di lavoro deve essere raggiungibile rispetto al luogo di residenza, la provincia di Asti” conclude il sindacalista, prima di essere ricevuto, con la delegazione di lavoratori e lavoratrici, dall’assemblea dei capigruppo. Per provare a porre rimedio a una situazione drammatica.

AGGIORNAMENTO DELLE 14.05

Al termine dell’incontro sindacati e manifestanti sono stati raggiunti dal vicepresidente Fabio Carosso e dall'assessore Marrone, che hanno mostrato una lettera inviata a Finpiemonte con la quale viene chiesto di poter effettuare una fideiussione con le banche astigiane.

Lunedì i vertici della Regione vedranno il direttore di Finpiemonte Michele Vietti, dichiaratosi possibilista, per definire le modalità.

“Siamo speranzosi - dice Stefano Calella, Segretario generale aggiunto della Cisl Alessandria-Asti - che si possa risolvere a breve il problema del reddito dei lavoratori. Confidiamo nella tempestività “

Andrea Parisotto

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