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Al Direttore | 03 marzo 2023, 07:30

Primo concorso letterario “LGBTQIA+ Città di Asti”, l'ufficio Nuovi Diritti Cgil di Asti: "Perché il Comune non si è confrontato con le associazioni locali?"

"L’inclusione, per essere effettiva ed efficace e non solo una dichiarazione formale, non può essere l’esito di un’azione calata dall’alto e avulsa dal contesto"

Un momento dello scorso Pride

Un momento dello scorso Pride

Dopo la decisione dell’assessorato alla Cultura del Comune di Asti di promuovere, in occasione della Giornata Internazionale contro omofobia, bifobia e transfobia, che si celebra il 17 maggio di ogni anno, la prima edizione del Concorso letterario “LGBTQIA+ Città di Asti”, sono diversi gli interventi di movimenti e associazioni.

Dopo Asti Pride e la consigliera Briccarello (Uniti si può), è il turno dell'Ufficio Nuovi Diritti CGIL Asti Agedo AstiAlba Associazione Asti Pride. Pubblichiamo l'intervento.

A proposito del premio letterario “Essere sé stessi”, obiettivo dell’iniziativa è arricchire l’offerta culturale della città, sensibilizzando al contempo, ai temi dell’omosessualità e della lotta per la parità dei diritti, attraverso racconti, reali o inventati, appartenenti a generi diversi”.

Stiamo ovviamente citando le parole dell’assessore alla Cultura Paride Candelaresi e troviamo encomiabile che abbia deciso di promuovere, attraverso la scrittura, la cultura di una società fondata sui diritti civili e sul rispetto delle differenze, senza discriminazioni basate sugli orientamenti sessuali.

Le associazioni che da anni si battono, anche sul difficile territorio astigiano, per racimolare qualche diritto reale, significativo di una inclusione non di facciata, plaudono all’iniziativa.

Una domanda però ci frulla in testa da quando abbiamo letto il bando e il regolamento. Ma perché il Comune, nell’organizzare una iniziativa che dovrebbe avere come cifra principale la capacità di riconoscere le persone nella loro identità, usando un linguaggio corretto, non ha sentito la necessità di confrontarsi con le associazioni LGBTQ+ locali che, da anni, sono in prima linea nel rivendicare valori quali l’inclusione e la non discriminazione?

Un piccolo esempio: parlare solo di omosessualità e orientamenti sessuali significa non aver chiaro il significato della sigla LGBTQIA+, pur citata con tanta disinvoltura. L’inclusione, per essere effettiva ed efficace e non solo una dichiarazione formale, non può essere l’esito di un’azione calata dall’alto e avulsa dal contesto, ma deve costituirsi come un processo costante che facilita la comunicazione e il confronto.

Comunicazione e confronto che devono necessariamente sfociare in azioni concrete e tangibili e non in iniziative e manifestazioni, che seppur molto intriganti ed affascinanti, rimangono solo esercizi di stile e niente di più.

Nel documento politico della parata Asti Pride 2022 vi erano proposto concrete e percorribili (l’adesione alla rete RE.a.DY, la formazione nelle scuole, carriera alias ecc.) sostenute da migliaia di persone che hanno partecipato a quella bella giornata di rivendicazione.

Se l’Amministrazione comunale vuole realmente iniziare un percorso di apertura verso i valori di inclusione per la comunità LGBTQI+, si parta da quel documento e convochi nell’immediatezza un tavolo di confronto permanente con le associazioni locali. Noi siamo pront*, già da tempo!

Ufficio Nuovi Diritti CGIL Asti Agedo AstiAlba Associazione Asti Pride

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