Presso il Parco Paleontologico si è tenuto ieri il primo incontro con i partner del progetto “Life Insubricus”, che ha l'obiettivo di proteggere e migliorare la conservazione del Pelobate fuscus insubricus, comunemente noto come rospo della vanga, una specie a rischio di estinzione presente solo nella Pianura Padana. Proprio per questo motivo è inserita negli allegati della Direttiva Habitat fra le specie di interesse comunitario prioritario.
Il Pelobate è il più piccolo dei rospi comuni, difficile da osservare, di forma tondeggiante con una colorazione variabile bruno-rossastra e grandi macchie olivastre e, caso unico tra gli anfibi italiani, ha le pupille verticali come quelle delle vipere. Inoltre ha il ruolo di “specie ombrello”, pertanto le azioni avranno esiti positivi sulla conservazione di altri anfibi che condividono gli stessi habitat, come quelli inclusi nell’Allegato II della Direttiva Habitat (Triturus carnifex, Rana latastei) e nell’Allegato IV (Bufo viridis, Hyla intermedia, Rana dalmatina, Rana lessonae, specie del genere Pelobate).
L’obiettivo principale del progetto “Life” è di migliorare lo stato di conservazione nei siti Rete Natura 2000 (come la Riserva Naturale degli Stagni di Belangero), garantendone la conservazione al di sopra della popolazione minima vitale.
"Di fondamentale importanza per il raggiungimento dei risultati previsti – ha argomentato Graziano Delmastro, direttore del Parco Paleontologico - sarà il coinvolgimento attivo della popolazione locale. A tal fine è prevista l’organizzazione di eventi locali aperti al pubblico e in particolare agli studenti delle scuole del territorio”. Nell’ambito di un programma di educazione ambientale che comprende sia lezioni in aula sia un laboratorio esterno nei siti Natura 2000 di progetto.
Inoltre si sta lavorando sulla comunicazione, per far aumentare il livello di consapevolezza nell’opinione pubblica e nelle parti interessate al fine di migliorare la salvaguardia del rospo e delle zone umide in cui vive, non solo con l’uso dei social, ma anche attraverso la formazione di task- force di volontari, studenti e tecnici e la definizione di linee guida e strategie per la conservazione delle specie.