L'industria agricola italiana sta affrontando una crisi di carenza di manodopera, in quanto la richiesta di visti d'ingresso per lavoratori extracomunitari supera le quote disponibili. Questa situazione è stata confermata dal recente evento Click-Day, organizzato per esaminare le domande dei lavoratori extracomunitari in cerca di occupazione in Italia.
Secondo la Coldiretti, il numero di visti d'ingresso disponibili per i lavoratori extracomunitari è insufficiente a soddisfare le richieste del settore. Ciò è dovuto alla carenza di manodopera locale in vari settori dell'economia, nonché a problemi di rete in tutta Italia.
Il Governo italiano ha emanato un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) per la programmazione temporanea dei flussi di manodopera, che ha stabilito 82.705 ingressi per lavoratori extracomunitari, in aumento rispetto ai 69.700 ingressi dell'anno precedente. Il decreto ha inoltre assegnato 44.000 quote per i lavoratori stagionali, in aumento rispetto alle 42.000 quote dell'anno precedente.
Tuttavia, a poche ore dall'inizio del Click-Day, era già evidente la necessità di un ulteriore decreto sui flussi di manodopera. Anche questa misura è prevista dalla legge e dovrebbe includere le prestazioni di lavoro occasionale introdotte dal governo e sostenute da Coldiretti. Queste misure mirano a semplificare le procedure burocratiche e a facilitare l'avvicinamento dei cittadini italiani al settore agricolo. Potranno accedere a queste misure pensionati, studenti, disoccupati, percettori di indennità di disoccupazione e detenuti ammessi al lavoro esterno, con le stesse tutele offerte ai lavoratori con contratto a tempo determinato.
IN AGRICOLTURA UN LAVORATORE SU QUATTRO E’ STRANIERO
Il fabbisogno di lavoratori stranieri nel settore agricolo italiano è notevole. Secondo il Dossier Idos, un prodotto agricolo su quattro in Italia è raccolto da lavoratori stranieri. Sono 358.000 i lavoratori provenienti da 164 Paesi diversi, che forniscono oltre il 30% del totale delle giornate di lavoro richieste nel settore. La maggior parte di questi lavoratori proviene da Romania, Marocco, India e Albania. Si tratta per lo più di lavoratori temporanei che vengono in Italia ogni anno per lavorare con contratti stagionali, spesso instaurando rapporti professionali e personali di lunga durata con i datori di lavoro agricoli. Tuttavia, è in aumento anche la presenza di persone straniere in posizioni manageriali nel settore agricolo, con quasi 17.000 cittadini non italiani che possiedono e gestiscono imprese agricole.
Il nuovo decreto è l'occasione per sperimentare la sostituzione del nullaosta, che sarà sostituito da una comunicazione allo sportello immigrazione da parte del datore di lavoro. Questa conterrà una proposta di contratto di soggiorno per lavoro subordinato, che sarà immediatamente trasmessa dall'ambasciata italiana all'estero per garantire il pronto rilascio del visto d'ingresso. Il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio, ritiene che questo sia un passo importante per snellire il processo di ammissione dei lavoratori extracomunitari nel settore agricolo italiano.