Il frappage e il controllo visivo si confermano come metodi più efficaci per il controllo della cimice asiatica nei noccioleti. A sostenere queste pratiche è la Coldiretti Provinciale di Asti, che da giugno ha incoraggiato i suoi associati a utilizzare tali interventi mirati per contenere il fenomeno.
Uno degli esempi virtuosi è la Tenuta Rila’ss a Cossombrato, condotta da Stefano Ravizza e sua moglie Isabella Ciattino, presidente del Consorzio di tutela Nocciola Piemonte Igp. Isabella si dedica personalmente alle circa 8000 piante di nocciole nei 20 ettari di noccioleto diffuso, ottenendo ottimi risultati grazie a controlli puntuali e trattamenti fitosanitari.
Il frappage consiste nel vibrare alcune parti della chioma del nocciolo su un telo di raccolta per verificare la presenza di insetti parassiti, tra cui la cimice asiatica. I campioni raccolti vengono analizzati dai tecnici Coldiretti per valutarne l'incidenza sulla produzione.
La cimice asiatica è una minaccia per i noccioleti e le coltivazioni di frutta e ortaggi, in quanto può deporre fino a 400 uova all'anno, con danni che possono raggiungere il 40% del raccolto.
Il frappage va eseguito tra giugno e l'avvicinarsi della raccolta, con una frequenza di una volta a settimana. Questa pratica permette di ottenere dati costanti e di intervenire in modo mirato ed efficace.
"Coldiretti - rimarca la presidente Monica Monticone - predilige la lotta biologica e integrata per ridurre l'uso di insetticidi di sintesi e garantire maggior qualità e quantità di nocciole".
"Frappage e controllo visivo consentono di intervenire in modo scientifico e sostenibile, apportando benefici sia alle coltivazioni sia all'ambiente e contribuendo al contenimento dei costi", sottolinea il direttore Coldiretti Asti, Diego Furia.