Per quanto in assenza della deputata cuneese Chiara Gribaudo – vicepresidente nazionale del Partito Democratico e membro della Commissione Lavoro della Camera, che in passato si era espressa sulla vertenza e la cui presenza era stata indicata da fonti sindacali – questa mattina i 106 lavoratori della ormai ex “Fortes” di Baldichieri hanno ripreso il presidio davanti ai cancelli aziendali.
La principale novità, rispetto alle manifestazioni dei mesi scorsi, è che non sarà più la Fortes, che operava per conto della proprietà Al.pi., a gestire la vertenza, bensì direttamente dirigenti della Ciemme, ovvero il grande gruppo agricolo con sede a Borgo San Dalmazzo (CN) che ha rilevato il macello baldichierese.
In vista del subentro della nuova proprietà, che ha espresso l’intenzione di gestire direttamente l’azienda senza far ricorso a terzi, la Fortes ha avviato la procedura di licenziamento dei dipendenti, che nelle intenzioni delle parti avrebbero dovuto essere tutti riassunti dal gruppo cuneese.
La procedura si è inceppata sulla forma contrattuale di queste assunzioni: la nuova proprietà ha proposto ai lavoratori, precedentemente inquadrati come artigiani, contratti che regolamentano i lavori agricoli, ma i sindacati si sono opposti chiedendo con fermezza che vengano assunti con contratti da alimentaristi.
Intanto, nell’attesa si arrivi a un auspicabile e risolutivo accordo tra la nuova proprietà e i sindacati, i lavoratori continuano il proprio presidio e parallelamente la procedura di licenziamento collettivo prosegue il suo iter.