Mentre continua ad aggravarsi il bilancio del terribile sisma che venerdì notte ha colpito il Marocco, e precisamente la zona intorno a Marakkech, dove si contano vittime e distruzioni, man mano i soccorsi arrivano anche nelle zone più remote dei monti dell'Atlante dove molti piccoli paesi sono rimasti isolati dal momento del terremoto.
A spiegarcelo è Abdessamad Latfaoui, imam astigiano - lui stesso ha perso una parente a Marrakkech durante il sisma - che dal giorno del terremoto è in costante contatto con le autorità consolari e fonti locali.
" Fino ad ora - ci conforta- non c'è nessuna notizia sia per quanto riguarda gli italiani o altri turisti, sia per i marocchini residenti ad Asti. Secondo le mie fonti non risulta nessuna vittima fino ad adesso".
Circa cinque famiglie residenti nell'astigiano, però, si troverebbero in questo momento bloccate nelle zone colpite dal sisma: "Nelle zone del terremoto - spiega l'Imam - ci sarebbero però solo persone adulte: i figli sarebbero tutti in Italia per l'inizio dell'anno scolastico, e altri per il qui per l'entrata scolastica e altri per l'inizio del lavoro dopo la pausa estiva".
Molte famiglie residenti nell'astigiano, ci spiega sempre Latfaoui, provengono da Tata Ouarzazat, Tinghir Zagora vicino alla zona Marrakesh, colpita duramente dal terremoto. "Nelle scorse ore diversi volontari sono riusciti a raggiungere Tarudant Tata e altri piccoli paesini berberi - racconta - in questi momenti stanno sensibilizzando e è prestando soccorso agli abitanti del Daouar ( si dice così in dialetto per i piccoli paesi ndr). In quei paesi, tra l'altro c'è anche qualche turista. Molte case, nei paesi sono costruite con l'argilla: ci sono alcuni piccoli centri completamente rasi al suolo".
POLEMICHE SUL RIFIUTO DEI SOCCORSI
A proposito di soccorsi, in questi giorni è scoppiata la polemica sul rifiuto da parte del Marocco di accettare aiuti da alcuni paesi, come Israele e Algeria. Decisione che non trova d'accordo Latfaoui: "Ci sono vite umane in ballo, la politica non deve entrare in momenti come questo. Non importa la casacca di chi viene a soccorrerci, in questo momento tutto è indispensabile per la popolazione colpita dal dramma"