Una settimana fa, è stata ritirata la pratica sul dimensionamento scolastico che era prevista per la discussione in Consiglio Comunale. Questo fatto solleva diverse domande sul futuro dell'istruzione nel comune di Asti.
"In alcune province, sembra che non ci sia fretta di procedere con il "dimensionamento", e Torino è un esempio lampante, dove solo due scuole su dieci saranno coinvolte. Ciò significa che quattro o cinque istituti rimarranno invariati rispetto alla situazione attuale - scrivono i consiglieri Vittoria Briccarello, Mauro Bosia e Mario Malandrone - ma cosa comporterà questo in pratica? La perdita di ben 19 operatori scolastici e almeno 2 dirigenti è inevitabile. Inoltre, non emergono benefici evidenti dal dimensionamento, anzi, sembra che possa portare alla scomparsa di alcune realtà educative"
"Ci chiediamo quindi come il Comune di Asti affronterà questa situazione, soprattutto considerando che alcune autonomie scolastiche sono già sovradimensionate rispetto ai 900 iscritti previsti dallo stesso Governo - aggiungono- inoltre, come si posizionerà il Comune nei confronti dell'Istituto Penna, dato che sembra non abbia sostenuto l'ODG presentato per la sua tutela?
È importante anche comprendere cosa significhi l'impegno "verbale" assunto dal Sindaco per garantire l'autonomia del Penna. Il Comune di Asti difenderà la scuola pubblica e accessibile per tutti, o seguirà le politiche di tagli del Governo attuale? E come si comporterà nei confronti delle province che non intendono sostenere il dimensionamento?
Sono interrogativi cruciali che pongono l'attenzione sulla necessità di prendere decisioni ponderate e attente riguardo al futuro dell'istruzione ad Asti"
Il dibattito sul dimensionamento scolastico rimane aperto.