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Al Direttore | 13 ottobre 2023, 14:09

Fortes Baldichieri e intervento onorevole Coppo: in campo anche la Uilm

Silvano Uppo: "Non credo che si possa accusare solo le organizzazioni dei lavoratori di essere ottuse senza fare anche autocritica. Non dimentichiamo il Maina"

I lavoratori Fortes

I lavoratori Fortes

Non si quieta la questione Fortes di Baldichieri dopo il botta e risposta tra l'onorevole astigiano Marcello Coppo (FdI) e Letizia Capparelli segretaria Flai Cgil.

A considerare la vicenda scende in campo anche la Uilm con il suo segretario, Silvano Uppo.

Letta la sua lettera ai lavoratori della Fortes srl come segretario della UILM mi sento in dovere di scriverle poche precisazioni su alcuni avvenimenti da lei citati. Nella sua lettera scrive che la gestione di alcune vertenze sindacali territoriali “unitarie” abbiano determinato la chiusura delle aziende per responsabilità delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e successivamente cita come esempio il caso Facit di San Damiano e il caso Way Assauto di Asti.

Pare strano ma in tutti i due i casi si tratta di vertenze sindacali che sono state seguite dal sindacato metalmeccanico di codesta confederazione. Nel caso Facit, l’arrivo di un illuminato imprenditore, che presentò un piano industriale che prevedeva di riconvertire il personale della Facit, da sarte confezionatrici in operaie metalmeccaniche, per produrre frigoriferi convincendo della bontà del progetto OO.SS. e Amministratori locali, salvo poi dopo qualche anno di cassa integrazione per ristrutturazione e riorganizzazione, chiudere con una procedura fallimentare facendo pagare all’INPS il TFR dei lavoratori.

Vicenda analoga il caso Way Assauto dove alla gestione della crisi hanno contribuito tutti gli amministratori locali e istituzionali, con ampi tavoli di confronto con decisioni condivise da tutti gli attori coinvolti che hanno portato, dopo anni, al fallimento dell’imprenditoria locale con un parziale salvataggio da parte di un gruppo imprenditoriale cinese.

Non credo che si possa accusare solo le organizzazioni dei lavoratori di essere “ottuse” senza fare anche autocritica, sull’attività svolta in questi anni da politico e amministratore locale, ad esempio ricordando la più recente chiusura della Casa di riposo Città di Asti, dove sicuramente la politica astigiana ha avuto maggiori responsabilità avendo per anni gestito le attività attraverso la nomina degli amministratori.

Forse in questo territorio abbiamo tutti smarrito le facoltà intuitive e intellettive ma se vuole ottusamente perseverare nell’impegno di tentare di salvaguardare qualche posto di lavoro, abbiamo la vicenda della liquidazione giudiziale della Kivi srl di Vigliano D’Asti, dove servirebbe trovare una soluzione imprenditoriale per dare continuità a un’eccellenza produttiva del territorio e garantire l’occupazione.

Silvano Uppo Segretario UILM Asti

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