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Economia e lavoro | 06 dicembre 2023, 17:40

"È ora dello sciopero": Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uilctus dichiarano lo stato di agitazione venerdì 22 dicembre

Terziario, distribuzione e servizi fermi per tutta la giornata. Da Asti in partenza pullman destinazione Milano

"È ora dello sciopero": Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uilctus dichiarano lo stato di agitazione venerdì 22 dicembre

Venerdì 22 dicembre  Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uilctus, hanno dichiarato lo stato di agitazione con il motto "È ora dello sciopero" e "Il contratto ci spetta".

Al centro dello sciopero i contratti nazionali del terziario, distribuzione e servizi, scaduti a dicembre 2019.

"Le imprese hanno dimenticato i sacrifici dei lavoratori"

"Prima a causa della pandemia e poi per incertezze determinate dal conflitto in Ucraina, le parti datoriali hanno dilazionato i tempi del rinnovo dei contratti. Le imprese hanno evidentemente dimenticato i sacrifici fatti dai lavoratori, sia da chi è stato posto in cassa integrazione, subendo una decurtazione salariale e ha dovuto fare i conti col rischio concreto di perdere il proprio posto di lavoro. sia da chi, soprattutto nella distribuzione alimentare, ha affrontato la pandemia in prima linea, con il pericolo del virus, sentendosi persino annoverato tra i 'lavoratori eroi' che hanno permesso al Paese di andare avanti", commentano le sigle sindacali.

Anche Asti parteciperà allo sciopero, recandosi in piazza a Milano. per manifestare.

Lo sciopero riguarda circa 4 milioni e mezzo di lavoratori

Spiega Mario Galati Filcams Cgil di Asti "Lo sciopero riguarda, in Italia, circa 4 milioni e mezzo di lavoratori e in tanti di loro hanno un part time involontario. Il contratto è scaduto da quattro anni, avevamo costruito una piattaforma che chiedeva delle garanzie, regolamentazione del franchising che porta maggiore precarietà. Nella grande distribuzione ci sono anche gli appalti e non c'è una regolamentazione e anche sullo smartworking esploso durante il Covid. Le aziende non vogliono riconoscere la perdita del potere di acquisto".

Confesercenti ha chiesto l'inserimento di ulteriori settori nella sfera di applicazione del Contratto Nazionale, di regolare a livello nazionale la stagionalità e ampliare le flessibilità dei lavoratori.

Più pesante l'impostazione al tavolo di Confcommercio che oltre a fare proposte peggiorative su stagionalità, classificazione, ha chiesto di aumentare la flessibilità organizzazione degli orari, di ridurre i permessi retribuiti e gli scatti di anzianità, spingendosi a proporre un intervento di riduzione sulla quattordicesima.

Tre manifestazioni in Italia

Continua Galati: "Quando si parla di aumenti ci sono varie tipologie di precarietà, la maggior parte di chi lavora nella Gdo è quotata sulle 20 ore per poi avere una flessibilità richiesta ma se si richiede un adeguamento i titolari non ci sentono".

Saranno tre le manifestazioni: Una al Nord Italia, una al Centro e una al Sud.

Asti parteciperà alla manifestazione di Milano ed è già stato riempito un pullman che partirà alle 8 del mattino dalla sede della Cgil. Si sta organizzando un secondo pullman.

Per quanto riguarda la trattativa finalizzata al rinnovo del contratto nazionale dell'industria turistica con Confindustria e Federturismo Aica, si registra una nuova battuta di arresto, così anche per Federdistribuzione.

Adeguare gli incrementi retributivi

"Le associazioni datoriali - continuano le tre sigle - ritengono non sia ancora giunto il momento di riconoscere i sacrifici che le lavoratrici e i lavoratori hanno sostenuto in questi anni, oltre all'impegno ed alla professionalità con cui hanno contribuito alla ripresa post pandemia. Non hanno alcuna intenzione di riconoscere incrementi retributivi in linea con l'andamento inflazionistico, ritenendo eccessive le rivendicazioni sindacali e dichiarando di non potere accordare aumenti contrattuali in linea con l'indice Ipca, disconoscendo, quindi, anche gli accordi interconfederali a suo tempo sottoscritti. Il contratto dell'industria turistica è scaduto a dicembre 2010, eppure le associazioni datoriali hanno chiesto ancora tempo per rivedere tutto l'impianto normativo del contratto e per discutere successivamente di aumenti contrattuali".

Lo sciopero di venerdì 22 dicembre riguarderà l'intera giornata di lavoro e potranno riscontrarsi disagi.

Betty Martinelli

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