Olindo Romano e Rosa Bazzi: una storia che ha sconvolto l'Italia. La strage di Erba, 11 dicembre 2006: quattro persone uccise e una gravemente ferita. Olindo e Rosa, coppia di vicini di casa, vengono arrestati e condannati all'ergastolo in primo grado nel 2008. La condanna viene confermata in appello l'anno successivo.
Questi i fatti di uno degli episodi di cronaca nera più efferati degli ultimi anni. Ma la loro storia non è così semplice. Le confessioni iniziali di Olindo, poi ritrattate, le incongruenze nelle prove, le denunce di maltrattamenti in carcere, il DNA di un terzo individuo mai identificato: tutto getta un'ombra di dubbio sulla loro colpevolezza.
Tutto questo al centro ieri sera nell'incontro che si è tenuto "Da Mariuccia" a Tigliole con l’avvocato Fabio Schembri, difensore della coppia e moderato dal giornalista Beppe Rovera e dall'avvocato Roberto Caranzano.
Nel 2011 la Cassazione annulla la condanna per uno dei delitti, ordinando un nuovo processo. Nuovo processo che si conclude nel 2012 con la riconferma dell'ergastolo. La Cassazione ratifica la condanna definitiva nel 2014.
Olindo e Rosa sono in carcere da anni, ma la loro battaglia non è finita. Nel 2023 il Procuratore Generale di Milano presenta un'istanza di revisione del processo. Per lor la speranza di una svolta, di una verità definitiva. Le famiglie delle vittime sono divise, sono partite campagne di sensibilizzazione da ambo le parti così come mobilitazioni a favore di Olindo e Rosa. Quello di Erba è un caso che ha acceso un acceso dibattito pubblico.
La revisione del processo in corso è un'occasione per fare luce sulle zone d'ombra, per rispondere alle domande senza risposta. La verità, forse, è ancora lontana.