Caro Direttore,
Per ammissione dell’Asp, la tassa rifiuti 2024 dei contribuenti astigiani aumenta (+7%) per colpa dell’evasione fiscale. Dunque, per rientrare nelle somme di crediti non riscossi e tappare le buche nel bilancio, il Comune di Asti ha ripetuto la stessa operazione fatta un anno fa, per rientrare di oltre 750 mila euro dovuti a verbali CDS (multe) non pagati: trasformare in stalli blu a pagamento tutta l’area di piazza Campo del Palio.
Ora, ribadendo l’ingiustizia e la non equità di tali azioni – l’evasione messa in capo a contribuenti virtuosi, che invece pagano regolarmente tasse e imposte –, è venuto il momento che il Comune spieghi alla cittadinanza come sta operando per colpire gli evasori.
Se il settore Bilancio della Giunta dorme più o meno consapevolmente, anche l’opposizione non è meno nel sonnecchiare, mentre i cittadini virtuosi sono sempre più in difficoltà, con minori servizi. Capisco che la materia – la riscossione coattiva dei tributi – sia una materia ai più sconosciuta, ma ricordo che i consiglieri comunali, di maggioranza e di opposizione, sono “coobbligati solidali” e rispondono come amministratori pubblici delle cose che firmano e avallano.
Chiedo loro, ripeto a tutti i consiglieri comunali, di agire subito, non più a parole o semplicemente stando alla finestra in attesa che il vento elettorale cambi. I consiglieri comunali hanno accesso agli atti e possono presentare interpellanze in Consiglio comunale. Si rechino all’ufficio tributi comunale, che vanta dal 2019 una riscossione coattiva interna (contro il 70% dei comuni italiani ce l’ha esterna), e domandino al dirigente del settore le seguenti domande:
Quanti evasori astigiani per IMU (imposta municipale propria) e quanti per Tari (tassa rifiuti) ci sono?
Quanti di questi, previa verifica delle banche dati fiscali (Siatel-Punto fisco, portale Agenzia delle entrate; Portale Inps; visure camerali Telemaco; catasto, eccetera), sono effettivamente senza redditi o beni mobili aggredibili? Eventualmente come mai non sono stati esentati?
Quali azioni coercitive di legge sono state effettuate negli ultimi tre anni per combattere l’evasione di IMU, tassa rifiuti e altre entrate comunali (per esempio: canone unico pubblicità e affissioni, mensa scolastica, eccetera)?
Quanti fermi amministrativi su vetture o ipoteche immobiliari sono state iscritte digitalmente al Pubblico registro automobilistico? Quanti pignoramenti su stipendi o pensioni? Quanti pignoramenti su conto corrente bancario o postale? Quanti pignoramenti fitti? Eccetera eccetera.
Se tali azioni coercitive, come penso, non sono state fatte, domandino al dirigente come mai? Se per pressioni politiche o per difficoltà di risorse umane.
Allego un semplice foglio Excel da far redigere al citato Ufficio tributi comunale. Dieci giorni è un tempo più che ampio per fornire questi dati. Ricordo ai consiglieri che stiamo parlando di soldi pubblici e l’omettere la riscossione tributi sfocia anche nel penale.
A disposizione per chiarimenti.
Stefano Masino, Ufficiale di riscossione