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Economia e lavoro | 14 maggio 2024, 16:36

Gaia e Nespresso insieme per il riciclo delle capsule esauste nell'Astigiano che diventano solidali

Nelle 12 Ecostazioni di GAIA i contenitori legati al progetto “Da chicco a chicco” per ridare vita alle capsule

Un impianto di GAIA

Un impianto di GAIA

Nespresso incrementa il proprio impegno in Piemonte per il riciclo delle capsule in alluminio esauste grazie a GAIA che aprendo al conferimento le sue 12 Ecostazioni in provincia di Asti porta i punti di raccolta in regione da 6 a 18 (+200%).

Rete a sostegno del futuro sostenibile

In linea con l’approccio alla sostenibilità che da 18 anni GAIA racconta nel report “Bilancio di sostenibilità” incrociando i dati economici con quelli sociali ed ambientali, si persegue la collaborazione e il coinvolgimento degli stakeholder al fine di creare una rete a sostegno del futuro sostenibile. La recente convenzione sottoscritta con CIAL e Nespresso per il recupero delle cialde di caffè espresso in alluminio è l’ultimo degli esempi in ordine di tempo.

Il progetto “Da chicco a chicco” nasce da una collaborazione, sancita a livello nazionale da un protocollo, tra Nespresso, CiAl (Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio), Utilitalia (la federazione delle aziende pubblico-private di servizi) e CIC (Consorzio Italiano Compostatori) e risponde alla volontà di dare una seconda vita alle capsule di caffè in alluminio che, in Italia, sono considerate come un rifiuto urbano indifferenziato, quindi non riciclabile con le modalità di raccolta consuete. Inoltre, non è consentito a nessun privato, aziende incluse, di gestire la raccolta delle capsule all’interno dei rifiuti urbani, determinando la necessità di singoli accordi con le aziende locali di gestione dei rifiuti urbani.

Il caffè si separa dall'alluminio

Per questo motivo, stipulando accordi territoriali, si creano le condizioni per il recupero delle cialde. Nelle Ecostazioni di GAIA i clienti di Nespresso, ma anche quelli di Illycaffé e Starbucks che hanno aderito all’accordo, potranno portare le cialde di caffè già utilizzate affinché vengano avviate in modo separato verso un impianto nel bresciano capace di dividere i due materiali (alluminio e residuo di caffè) riciclando entrambi. L’alluminio torna ad essere alluminio (si tratta di un materiale che si recupera al 100% e infinite volte) e il caffè viene mischiato ad altri materiali organici e diventa compost per l’agricoltura.

Si coltiva riso per il Banco alimentare

La filiera non si ferma al recupero ma utilizzando l’ammendante viene coltivato il riso. Nescaffé quindi si impegna a riacquistare un quantitativo di riso proporzionale a quanto caffè esausto è stato recuperato e quei chicchi di riso vengono donati al Banco Alimentare che li distribuisce alle persone in difficoltà.

Siamo contenti che GAIA sia uno degli anelli di questa catena che da chicco di caffè porta al chicco di riso” sottolinea il presidente Giancarlo Vanzinoagendo su tutti gli aspetti tipici della sostenibilità: quelli economici legati al commercio del caffè, quelli ambientali per il recupero dei materiali che diversamente finirebbero in discarica e quelli sociali con il coinvolgimento del Banco Alimentare”.

La nostra natura pubblico-privata” aggiunge l’Amministratore Delegato Flaviano Fracaro, “ci aiuta a coltivare un approccio imprenditoriale propenso alle collaborazioni con gli stakeholder, è una politica che abbiamo sempre perseguito perché anche gestire il problema del recupero e smaltimento dei rifiuti richiede la collaborazione di tutti, dai cittadini che devono fare bene la raccolta differenziata alle aziende come GAIA che devono avere la massima attenzione per la tutela del territorio su cui operano”.

Redazione

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