Sabato 8 e domenica 9 giugno si vota per le elezioni Europee, per la Regione Piemonte e, in 86 Comuni astigiani, amministrative.
L'Associazione culturale Asti Oltre, attraverso un post Facebook, invia tutti gli astigiani ad esercitare il proprio diritto di voto.
Dopo una brutta campagna elettorale, finalmente sabato pomeriggio e domenica si vota.
Si vota in ventisei Paesi d'Europa per il rinnovo del Parlamento europeo. In Italia si rinnovano anche alcuni Consigli e Presidenti di Regione e moltissimi Sindaci e Consigli comunali.
Come Associazione culturale desideriamo esprimere il nostro punto di vista e lanciare un appello.
Prima di tutto il nostro è un invito ad andare a votare.
Andiamo a votare tutti, in particolare le giovani generazioni.
Il voto è un diritto ma anche, o prima ancora, un dovere. Rinunciare al voto significa rinunciare a un proprio diritto ma soprattutto indebolire le istituzioni democratiche nate dalla Resistenza. Il voto è stato una conquista (per le donne recente) cui non si può rinunciare. Chi non vota fa del male a sé stesso prima di tutto e poi a tutti gli altri.
Quindi prima di tutto andare a votare anche se si è delusi, anche se non c'è il partito ideale. Primo votare: solo così si esprime il sacrosanto diritto di critica o di condivisione. Secondo: votare secondo coscienza e consapevolezza, liberamente e valutando criticamente i messaggi degli attori in campo.
Questo vale per le elezioni di ogni livello.
In particolare per le Europee ci permettiamo di fare anche appello ad un voto consapevole per quelle forze che credono nell'Europa e nel rafforzamento delle istituzioni dell'Unione, in un momento di drammatiche difficoltà. Chiediamo un voto per chi crede nell'Europa perché abbiamo bisogno di un'Europa forte e unita che sappia contare di più in un mondo alla ricerca di nuovi equilibri, purtroppo attraverso armi e minacce di escalation militare.
Ma in Piemonte si vota anche per Presidente e Consiglio regionale. Vorremmo un voto consapevole per chi crede in un impegno più forte nel sociale a partire dalla sanità pubblica, in condizioni drammatiche e da una visione di sviluppo più equilibrato attraverso una maggiore programmazione degli interventi infrastrutturali che aiuti le aree più penalizzate dalla crisi industriale, come l'Astigiano, a trovare una vera strada di nuovo sviluppo sociale ed economico.
Infine i Comuni. Oltre 80 dei 117 della Provincia di Asti rinnovano Sindaci e Consigli. Sono tante situazioni particolari in cui non riteniamo di entrare.
Ma dalla mappa delle candidature emergono indicazioni da non trascurare. In troppi micro comuni troviamo una lista sola, a volte chiusa con difficoltà o con nomi che si ripetono da decenni. Se da un lato occorrere esprimere un plauso a chi rinnova il proprio impegno, dall'altro occorre aprire una riflessione sul futuro. Ma c'è un dato preoccupante. C'è una lista sola di candidati anche in comuni come San Damiano (oltre 8000 abitanti), Castagnole Lanze, Cocconato e altri paesi importanti. È un dato preoccupante che denota disaffezione e mancanza di dialettica democratica in una Provincia in crisi, in cui il cumulo di cariche in pochissime persone, tra politica e finanza, sta assumendo aspetti patologici che denunciamo da tempo senza che si possa aprire un confronto serio sulle idee.
Andare a votare è fondamentale, indipendentemente dalle idee di ciascuno. Ma altrettanto importante ricominciare a discutere seriamente e democraticamente.
Intanto cominciamo a votare.