L’Azienda Agricola Igino Scanavino di Motta, a Costigliole d’Asti, si distingue per l’adozione di un progetto pilota di solarizzazione, una tecnica che, sebbene conosciuta dagli anni '70, oggi beneficia di miglioramenti significativi. Questa pratica, già testata nel sud Italia e ora unica in Piemonte, è stata possibile grazie alla collaborazione tra l’Università di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari di Torino e il Crea di Caserta, con il supporto del Centro Nazionale Agritec e finanziamenti del Pnrr.
Le colture orticole dell’azienda, in particolare il peperone, sono state minacciate da malattie fungine radicate. Il progetto pilota, accolto con entusiasmo dal titolare dell'azienda, promette di ridurre o eliminare l’uso di prodotti chimici, combattendo naturalmente le erbe infestanti e proteggendo gli ortaggi.
Vladimiro Guarnaccia, docente dell’UniTo, descrive la solarizzazione come un metodo di difesa delle piante che sfrutta mezzi fisici per limitare i prodotti chimici. La tecnica migliora la trasmissione del calore nel suolo e utilizza carbone vegetale per attrarre i raggi solari, surriscaldando il terreno e eliminando i patogeni.
Dopo un monitoraggio di 15/20 giorni, i responsabili dell'azienda potranno piantare gli ortaggi su un terreno geodisinfestato, seguendo un approccio sostenibile sia economicamente che ambientalmente.
Coldiretti Asti, per tramite della presidente Monica Monticone e del direttore Giovanni Rosso, si è espressa favorevolemtne in merito al progetto, auspicando che possa diventare una pratica comune, grazie anche al principio attivo già disponibile sul mercato.