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Economia e lavoro | 21 maggio 2025, 11:55

Asili nido di Asti: i genitori protestano per le assemblee sindacali "a cascata"

Replica la Cgil: “Costretti dal silenzio del Comune, i nostri sforzi ignorati”

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Nelle ultime settimane, alcuni genitori dei bambini iscritti agli asili nido comunali di Asti hanno espresso crescente 'frustrazione' per le interruzioni del servizio dovute alle frequenti assemblee sindacali. Molti educatori, infatti, si sono trovati oggetto di critiche dirette da parte delle famiglie, che lamentano come la gestione attuale penalizzi in modo ricorrente l’utenza e l’organizzazione familiare.

La posizione della CGIL: “Abbiamo fatto di tutto per evitare disagio all’utenza”
 

Arianna Franco, segretaria della Fp Cgil, interviene proprio per rispondere a queste segnalazioni: “Ci dispiace per i disagi subiti dalle famiglie, ma abbiamo fatto davvero tutto il possibile affinché le assemblee avessero il minimo impatto sul servizio. Il problema è che il Comune di Asti, pur dichiarandosi da mesi favorevole a un accordo che ridisciplinasse la fruizione del diritto di assemblea, non ha fatto concretamente nulla".

Doloroso, secondo Franco, è proprio l’immobilismo dell’ente locale: “Abbiamo proposto più soluzioni: ad esempio, convocare le assemblee nelle prime ore di apertura dei nidi (7.30-9.30), con il riconoscimento delle ore anche per chi era fuori turno, come già avveniva in passato. Ma questa proposta è stata rifiutata nettamente dal Comune, che non ha sostenuto nessuna delle nostre alternative, neppure quando la politica locale si era già detta favorevole.”

Diverse le questioni aperte: non solo assemblee, ma anche ferie e nuovo modello organizzativo
 

Oltre alle assemblee, il sindacato segnala, tra i temi di contrattazione ancora aperti anche la gestione delle ferie arretrate per il 2024, particolarmente spinosa dopo il passaggio al nuovo modello organizzativo degli asili nido.
“Gli educatori hanno bisogno di aggiornamenti e garanzie rispetto non solo alle assemblee, ma anche ai molti nodi organizzativi non risolti. E proprio per garantire il diritto di assemblea a tutte le figure (educatrici, educatori, personale ausiliario, ognuno con fasce orarie diverse), siamo costretti a convocare più assemblee nello stesso giorno tra le diverse fasce di inizio turno.”

Diritto di assemblea irrinunciabile: “Le proposte del Comune non rispettano la normativa”
 

Secondo la Fp CGIL, il Comune ha anche lasciato intendere di non essere contrario alle assemblee nella fascia mattutina, ma “a condizione che chi era in turno avesse il riconoscimento delle ore, mentre chi non era in turno dovesse partecipare nel proprio tempo libero, senza retribuzione. Questo però è inaccettabile, perché va in contrasto con il diritto di assemblea retribuita sancito dalla normativa nazionale.

Franco ribadisce la necessità di assicurare che “tutti i lavoratori possano usufruire delle ore di assemblea regolarmente retribuite e possano essere aggiornati sulle numerose questioni ancora aperte, in un momento particolarmente delicato per il settore" e sottolinea che, già tra fine estate e inizio autunno 2024, il sindacato aveva sollecitato l’intervento degli assessori competenti, trovando anche da parte loro disponibilità alla sottoscrizione di un accordo che riducesse i disagi per l’utenza.
“Anche gli assessori si sono dichiarati pronti a fare da mediatori e a sostenere una soluzione di buon senso, ma il Comune – nell’atto pratico – non ha mai dato seguito a queste intenzioni. Siamo quindi in una fase delicata, che speriamo non degeneri in un conflitto aperto, ma che purtroppo ci costringe ad agire così.”

Betty Martinelli

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