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Economia e lavoro | 26 maggio 2025, 07:00

Torino e il cioccolato: una dolce tradizione da scoprire

Torino, splendida città del Piemonte, è conosciuta come la capitale italiana del cioccolato.

Torino e il cioccolato: una dolce tradizione da scoprire

Torino, splendida città del Piemonte, è conosciuta come la capitale italiana del cioccolato. La sua “storia d’amore” con questa prelibatezza è iniziata nel 1560, quando Emanuele Filiberto di Savoia celebrò il trasferimento della capitale ducale da Chambéry a Torino offrendo una fumante tazza di cioccolata calda alla popolazione.

Da allora, la tradizione cioccolatiera ha continuato a crescere, regalando al mondo creazioni uniche firmate dai più grandi maestri. Oggi, vivere nel capoluogo del Piemonte significa respirare cultura, arte e dolcezza a ogni angolo. Per chi desidera conoscere questa dolce tradizione, la soluzione ideale è trovare un affitto stanza a Torino.

La storia del cioccolato a Torino

Come già accennato, la tradizione del cioccolato piemontese affonda le radici in epoche lontane. Già all’inizio dell’Ottocento, a Torino si iniziarono nuove tecniche. L’invenzione di un’apparecchiatura che, impastando cacao, vaniglia, acqua e zucchero, trasformava la cioccolata in solide tavolette e cioccolatini diede vita a bombon, praline, tartufi e cremini, delizie destinate a diventare nel tempo dei veri e propri simboli di eccellenza nel settore dolciario.

Nel 1865, Michele Prochet creò il celebre Gianduiotto, unendo il cacao alla nocciola “Tonda Gentile” delle Langhe: fu il primo cioccolatino incartato della storia, legato al periodo di Carnevale e ispirato alla maschera torinese di Gianduja, da cui trae anche il nome.

Ad oggi, l’arte della cioccolateria torinese si esprime anche in altre creazioni. Tra queste è possibile citare le famose creme a base di nocciola e cioccolato; l’alpino, cioccolatino ripieno di una delicata crema liquorosa; il boero, con guscio di cioccolato e cuore morbido di liquore, e infine il cremino, composto da tre strati, due esterni di cioccolato gianduja e uno interno di pasta di cioccolato alla nocciola.

Le eccellenze da provare

Tra i cioccolatini simbolo di Torino è possibile citare:

  • Il Giuinott di Guido Castagna: un piccolo gianduiotto reinventato, senza latte e cacao in polvere, che esalta la purezza di nocciole e cacao. Questa creazione ha conquistato ben sei medaglie d’oro agli International Chocolate Awards®;
  • Le Tavolette Monorigine di Davide Appendino: tavolette realizzate con metodo Bean to Bar (cacao lavorato a pietra e zucchero grezzo di canna, senza altri ingredienti). Ogni tavoletta racconta la storia di una specifica varietà di cacao proveniente da una singola zona;
  • I “Tricorni” di Pfatisch: iconiche praline che richiamano il cappello della maschera popolare sabauda, ripiene di una squisita crema Gianduja. Un simbolo di torinesità perfetto per chi vuole assaporare la tradizione;
  • Il “Cremino al Sale” di Guido Gobino: un gianduiotto d'eccellenza arricchito da Sale Marino Integrale e Olio Extravergine Taggiasco. Premiato come “Miglior Pralina del Mondo” dall'Academy of Chocolate di Londra nel 2008, è una tappa obbligata per i veri intenditori;
  • Il “Bicerin” di Al Bicerin: dal 1763, questo storico locale serve il celebre bicerin, una miscela di cioccolata, caffè e crema di latte. Frequentato da personalità celebri come Cavour, Nietzsche, Eco ed altri, il Bicerin è una vera e propria istituzione di Torino.

Se si vuole scoprire appieno queste meraviglie è bene fermarsi a lungo nel capoluogo piemontese, magari valutando un affitto stanza a Torino, in modo da conoscere e apprezzare al meglio ogni dolcezza della città.








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