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Politica | 05 giugno 2025, 10:25

Vasche sul Tanaro: l'opposizione chiede chiarezza sui lavori a Belangero

I consiglieri Miroglio e Malandrone hanno presentato una interpellanza, sottoscritta anche da altri esponenti della minoranza, chiedendo l'accesso agli atti e assemblee pubbliche

Il consigliere Miroglio

Il consigliere Miroglio

La recente notizia relativa alla realizzazione di vasche di laminazione sulla sponda destra del fiume Tanaro, nella zona degli Stagni di Belangero in direzione Isola, ha riacceso il dibattito sulla sicurezza idrogeologica e sulla trasparenza amministrativa ad Asti. Un gruppo di consiglieri di opposizione, guidato da Gianfranco Miroglio di Europa Verde – Verdi e Mario Malandrone di Ambiente Asti, e sottoscritto dai gruppi PD, Prendiamoci cura di Asti, Uniti si può e Movimento 5 Stelle, ha presentato un'interpellanza urgente indirizzata al sindaco e agli assessori competenti per ottenere chiarimenti su un'opera ritenuta di "assoluta importanza".

I consiglieri sottolineano come l'idea progettuale attendesse da anni una concretizzazione e come, nonostante le ripetute richieste in sedi istituzionali, le risposte su casse di espansione e vasche di laminazione siano state finora "generiche o dilazionatorie". Tra queste, frasi come "… le priorità per ora sono gli argini, in tema cassa di espansione priorità al Borbore, non ci sono risorse", virgolettano i consiglieri, evidenziando una presunta mancanza di volontà nel fornire dettagli precisi. L'unico accenno più esplicito, ricordano, sarebbe giunto mesi fa da un'intervista dell'allora presidente della Provincia, Marco Gabusi, che fece un "riferimento non precisato a ruspe in alveo".

Mancanza di trasparenza e richiesta di accesso agli atti

Al centro dell'interpellanza vi è la mancanza di condivisione del progetto (PIT), che non sarebbe mai stato illustrato dettagliatamente, con mappe e tavole tecniche, né in Consiglio comunale né in altre sedi formali. Di fronte all'annuncio dell'avvio dei lavori per la vasca nel 2026, con una previsione di conclusione nel 2029, i firmatari chiedono non solo la conferma ufficiale ma anche "chiarezza in merito a certezza di finanziamenti".

L'istanza di accesso agli atti è accompagnata da una serie di interrogativi cruciali. Si chiede se non sia "urgente la resa pubblica della notizia", e "necessario e doveroso" mettere a disposizione del Consiglio, delle commissioni e della cittadinanza la documentazione completa. Particolare attenzione viene posta sulla necessità di coinvolgere chi vive e opera nella zona interessata.

Impatto ambientale e coinvolgimento della cittadinanza

Un nodo centrale sollevato riguarda gli impatti ambientali, economici e sociali dell'opera. I consiglieri ritengono "indispensabile provvedere a momenti di assemblee di territorio" per chiarire tali aspetti e i passaggi burocratici previsti. Si sollecita un confronto tempestivo con cittadini, realtà produttive, agricoltori e associazioni di categoria su questioni "estremamente delicate" come i confini dell'intervento, l'entità delle escavazioni, le possibili compromissioni della viabilità e delle attività produttive, fino alle modalità di esproprio e indennizzo.

Infine, l'interpellanza pone l'accento sulla delicatezza di intervenire in un'area di profonda trasformazione che include un Sito di Interesse Comunitario (SIC), con azioni di tutela già finanziate o in corso, e una Riserva naturale di istituzione relativamente recente. Si chiede quindi di chiarire come l'amministrazione intenda procedere nel rispetto di questi vincoli, garantendo la salvaguardia del territorio parallelamente alla realizzazione di un'opera indubbiamente strategica per la mitigazione del rischio idraulico.

Redazione


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