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Attualità | 22 giugno 2025, 07:23

Anche la provincia di Asti protagonista della campagna “Fame di verità e giustizia” di Libera

Un percorso di sensibilizzazione per riportare al centro il contrasto a mafie e corruzione, partito dal flash mob di Cascina Graziella

Anche la provincia di Asti aderisce alla campagna nazionale promossa da Libera, intitolata “Fame di verità e giustizia”, un'iniziativa che richiama la comunità ad attivarsi contro mafie e corruzione. Il progetto, avviato a livello nazionale per animare il dibattito pubblico, attraversa l'Italia da Nord a Sud attraverso flash mob, laboratori, assemblee e azioni concrete per rimettere al centro della politica il contrasto attivo a queste piaghe sociali.

Un'agenda per il cambiamento

La campagna di Libera ruota attorno a una "agenda civile" articolata in 12 punti, che include proposte importanti come:

  • Una normativa più efficace per la confisca e il riutilizzo sociale dei beni mafiosi.
  • Il riconoscimento del diritto alla verità per i familiari delle vittime innocenti di mafia e la sua integrazione nella Costituzione.
  • Risorse per contrastare la corruzione, il gioco d'azzardo patologico e i reati ambientali.
  • Tutela per donne e figli che vogliono allontanarsi da contesti mafiosi.
  • Azioni educative preventive contro povertà e disuguaglianze che favoriscono il reclutamento criminale.

Ogni punto mira a rispondere a sfide concrete, offrendo strumenti per costruire una società basata su diritti, uguaglianza e trasparenza.

Le iniziative sul territorio astigiano

La campagna si è avviata lunedì 16 giugno con un flash mob presso Cascina Graziella, a Moncalvo. Questo luogo, un bene confiscato al boss mafioso Francesco Pace, è diventato simbolo del valore del riutilizzo sociale delle proprietà mafiose. Il Piemonte, infatti, si posiziona settima in Italia per numero di beni confiscati, ma è terzultima per il loro effettivo riutilizzo, un dato che sottolinea l'urgenza di agire.

Successivamente, l'iniziativa si è spostata a Dusino San Michele, presso l'orto sociale di un bene confiscato alla ‘Ndrangheta. Qui è stato allestito un tavolo apparecchiato simbolico con un “menù” che riportava i 12 punti dell'agenda civile di Libera, rafforzando il messaggio di giustizia e solidarietà.

Un messaggio forte alla comunità

“In un Paese dove lo spazio civico si restringe e la partecipazione viene scoraggiata, mafie e corruzione si sono fatte invisibili e considerate accettabili. Ma noi non ci stiamo.” Questo il messaggio chiaro lanciato dalla rete di Libera. La cittadinanza attiva e consapevole è ora chiamata a fare la sua parte, diventando protagonista del cambiamento.

Per scoprire di più sulla campagna, l’agenda e le sue tappe, è possibile visitare il sito ufficiale di Libera qui.

Redazione

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