Dal 25 agosto il collegamento ferroviario diretto Torino–Genova–Roma cambierà nome: il Frecciabianca sarà sostituito da un Frecciarossa. Un cambiamento che, secondo Trenitalia, porterà treni più moderni, ma che non comporterà alcuna riduzione dei tempi di percorrenza: oltre sette ore di viaggio, senza tratti su linea ad alta velocità.
La vera novità, denunciano le esponenti del Partito Democratico in Consiglio regionale Gianna Pentenero e Nadia Conticelli, riguarda i prezzi: “I biglietti aumenteranno fino al 30%, con tariffe che in classe Business arriveranno a 132 euro. Si fa passare per miglioramento un semplice cambio di marchio: i treni saranno nuovi, ma il servizio resta identico. È una presa in giro per i piemontesi”.
Oltre ai rincari, le consigliere regionali contestano anche la decisione di escludere la Carta Tutto Treno – finora valida sul Frecciabianca – e di introdurre nuove regole per i pendolari, “penalizzando proprio chi utilizza il treno per lavorare, studiare e vivere il territorio”.
Pentenero e Conticelli criticano inoltre l’atteggiamento dell’Assessore regionale ai Trasporti, che avrebbe accolto “con favore” il cambiamento, pur ammettendo che la questione non rientra nelle competenze dirette della Regione: “Quando si tratta di difendere i diritti dei cittadini, la competenza non può essere un alibi. La Regione deve farsi sentire e pretendere tariffe eque e servizi proporzionati al costo”.
Il Gruppo PD annuncia la presentazione di un’interrogazione in Consiglio regionale per chiarire la posizione della Giunta e sollecitare un intervento presso Trenitalia e il Ministero dei Trasporti: “Il trasporto ferroviario deve essere accessibile, efficiente e giusto, non un lusso per pochi”.