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Sanità | 25 giugno 2025, 07:20

Sanità piemontese, l'allarme di NurSind: "Fondi per le assunzioni non utilizzati"

Il sindacato delle professioni infermieristiche punta il dito contro le aziende sanitarie: "Solo una minima parte delle risorse è stata impiegata per il potenziamento dei servizi"

Una manifestazione del NurSind Piemonte (immagine d'archivio)

Una manifestazione del NurSind Piemonte (immagine d'archivio)

In Piemonte, case e ospedali di comunità restano un miraggio. E' quanto sostenuto dal NurSind Piemonte, il sindacato delle professioni infermieristiche, che denuncia il mancato utilizzo di ingenti risorse destinate al potenziamento della sanità regionale. Si tratta di 108 milioni di euro, stanziati da normative nazionali (D.L. 34/2020 e Legge di Bilancio 2022), che dovevano servire a reclutare personale per la medicina territoriale, l'assistenza domiciliare, i reparti di rianimazione e per dare gambe alla riforma prevista dal Pnrr.

Secondo i dati raccolti dal sindacato, però, di quella cifra enorme è stato speso solo il 25%. Fondi che, sottolinea NurSind, erano stati concessi in deroga ai vigenti limiti di spesa del personale, rappresentando quindi una risorsa extra che le aziende sanitarie avrebbero potuto e dovuto utilizzare per migliaia di nuove assunzioni.
 

La denuncia del segretario

La critica del sindacato è netta e arriva per voce del segretario regionale, Francesco Coppolella. "Il nostro timore, diventato ormai una certezza, è che il mancato utilizzo di queste risorse sia destinato a essere considerato un risparmio per i bilanci aziendali", afferma. "Abbiamo chiesto alle aziende di sapere come stessero impiegando questi fondi, ma abbiamo ricevuto risposte imbarazzanti o silenzi. Molte delle risorse utilizzate, inoltre, si concentrano in poche aziende".

Manca solo un anno alla scadenza del piano di riforma previsto dal Pnrr e, senza il personale necessario, l'attuazione del DM 77 appare quasi impossibile. "La coperta è corta - prosegue Coppolella - il tentativo di far partire i nuovi servizi con lo stesso personale, come di fatto le aziende stanno facendo, non fa altro che depotenziare altri settori altrettanto importanti".

I cittadini "vittime del sistema"

Il risultato di questa paralisi è che, senza nuove assunzioni, difficilmente si vedranno strutture come le Case della Comunità aperte sette giorni su sette e dotate di tutte le professionalità necessarie. "Di fronte a questo, l'ospedale e l'emergenza continueranno a essere l'unica risposta per i cittadini, a fronte di una popolazione sempre più anziana e fragile che necessiterebbe di una vera continuità assistenziale sul territorio", spiega il segretario di NurSind.

Nonostante inaugurazioni e annunci, secondo Coppolella ad oggi non c'è contezza del numero di personale effettivamente assunto per queste specifiche finalità. Una situazione di stallo che, secondo il Segretario, è aggravata da un dialogo inefficace con le istituzioni. "Il confronto con la regione, purtroppo, ha perso consistenza, non solo sulla questione delle assunzioni ma anche su altri temi urgenti che abbiamo posto. È fondamentale rendere esigibili nelle realtà aziendali gli accordi già presi", conclude.

Redazione

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