Il Consiglio Provinciale di Asti ha dato oggi il via libera definitivo all'accorpamento tra l'Istituto "G. Penna" e il Liceo Scientifico "Vercelli", nonostante le ferme opposizioni emerse nelle settimane precedenti. La decisione, adottata nell'ambito del Piano di programmazione della Rete scolastica, darà vita a un nuovo polo educativo unificato a partire dall'anno scolastico 2026-27.
Una fusione tra diversità
L'operazione unisce due realtà scolastiche profondamente diverse: da un lato l'Istituto Penna, con i suoi oltre 400 studenti dell'istruzione tecnica e professionale, dall'altro il Liceo Scientifico Vercelli, con circa 900 studenti e, come scritto in una nota domenica scorsa, "riconosciuto da Eduscopio come centro di eccellenza in Piemonte e destinatario di riconoscimenti nazionali in ambito accademico e di ricerca".
La consigliera provinciale con delega alla programmazione scolastica, Tiziana Gaeta, aveva in precedenza definito "tutti validi" i tre progetti di accorpamento presentati per l'Istituto Penna. La decisione finale è stata motivata principalmente da considerazioni di razionalizzazione economica e organizzativa, in linea con le direttive regionali per l'ottimizzazione della rete scolastica.
Il voto e le reazioni
L'approvazione è passata con un solo voto contrario, ma non senza polemiche. Durante la seduta, il consigliere Mauro Bosia (unico voto contrario) ha sollevato dubbi sulla reale condivisione del progetto, sostenendo che "questi progetti erano condivisi, ma forse non con tutto il personale scolastico e quindi il collegio docenti dell'Istituto del Liceo Scientifico non era consapevole di quello che stava succedendo".
L'accorpamento sarà preceduto da una fase transitoria che vedrà il dirigente scolastico Giorgio Marino del Penna assumere la guida dell'istituto unificato, supportato dal direttore dei servizi amministrativi Vardaro del Vercelli, con il dirigente del Vercelli, Trotta, prossimo al pensionamento.
Le proteste dei docenti del Penna
Forte malcontento, al termine della discussione della pratica è emerso dalle dichiarazioni di un gruppo di docenti dell'Istituto Penna, che lamentano una gestione poco trasparente dell'intera operazione. "Al Penna abbiamo saputo di questo dimensionamento e di questa proposta solo a giugno ufficialmente, quando ci è stato chiesto di votare a favore dell'accorpamento", denunciano i docenti.
Particolarmente contestata la gestione del collegio docenti: "Il collegio docenti si è espresso solo in parte e con un ordine del giorno che non era inserito all'interno della convocazione", spiegano. Il dirigente ha fatto votare l'inserimento del punto all'ordine del giorno e l'ha fatto votare sul momento, nonostante ci sia stata una controproposta".
Il gruppo di docenti contesta il metodo utilizzato per arrivare alla decisione: "C'è stata una controproposta in collegio docenti che chiedeva di posticipare, non di non fare, ma di metterci nelle condizioni di poter valutare bene quello che poteva essere una fusione tra queste due scuole e di trovare dei punti di incontro che potessero agevolare tutte e due le scuole, sia da una parte che dall'altra, soprattutto di programmare con gli studenti delle attività che comunque potessero dar lustro all'istituto, al nuovo istituto che si creava".
La proposta alternativa, però, "non è stata approvata" e il risultato finale ha evidenziato le divisioni interne: "L'Istituto Penna in parte si è astenuto e quindi questa approvazione del collegio docenti è passata con pochissimi voti a maggioranza".
Anche le organizzazioni sindacali nei giorni scorsi avevano espresso perplessità fin dall'inizio del processo. "Quando la Provincia ha avviato tutta la discussione, a febbraio, quando c'è stata la riunione con le organizzazioni sindacali, le organizzazioni sindacali hanno sottolineato che non volevano assolutamente che ci fosse un dimensionamento scolastico, che chiedevano una proroga".
Le spiegazioni del consigliere provinciale Davide Migliasso
"Il dimensionamento non è voluto dalla Provincia, spiega il consigliere provinciale Davide Migliasso (anche sindaco di San Damiano dove il Penna ha una sede), ma è proprio imposto dalla Regione e quindi, dopo diversi incontri che sono stati fatti con i vari dirigenti dei vari istituti scolastici, il progetto unico che è stato presentato, che tra l'altro è un bel progetto, è quello dell'unione Penna e Vercelli. Le due scuole rimangono sempre con una loro identità, quindi rimane istituto Penna-Vercelli, non è che c'è una fusione, un'incorporazione, è un discorso più di carattere amministrativo, quindi a livello di didattica non comporta nulla, tra l'altro questo abbinamento può dare quindi la possibilità a questi due istituti sicuramente di crescere".
Il consigliere rimarca: "Credo assolutamente in questo progetto, darò e daremo come amministrazione provinciale tutto il supporto affinché questo progetto possa andare avanti e le due scuole possono assolutamente lavorare bene insieme. Ritengo che tutti i vari passaggi nelle varie conferenze siano stati fatti e quindi era necessario assolutamente esprimersi in merito.
Se l'accorpamento sarà attivo dal prossimo anno scolastico, Migliasso ribadisce che "con il nuovo anno scolastico 25-26 la scuola Cpia, che è anche presente a San Damiano, in collaborazione col Penna attiverà dei corsi di enogastronomia per adulti sia pomeridiani sia serali, quindi c'è già la possibilità anche di iscriversi e il Cipia a San Damiano farà partire sempre con l'inizio del nuovo anno scolastico dei corsi di lingua inglese e di arte, quindi diciamo che si sta investendo molto nelle scuole a livello provinciale e anche nella mia città".
La risposta di Malandrone
Aveva già espresso la propria contrarietà il consigliere comunale Mario Malandrone (Ambiente Asti) che ribadisce:" Quale trionfalismo... 570 iscritti ora 402
È evidente che le scelte di frenare e fermare i percorsi ( già autorizzati ) due anni fa,
hanno creato il crollo e la contrazione
Il volere mantenere a san Damiano solo il percorso enogastronomico é stato deleterio
E se perdiamo un Autonomia ci sono chiare responsabilità politiche. Altro che trionfalismo.
Hanno affossato una scuola storica , proteggendo da un lato un agenzia professionale ( che non aveva manco lo stesso pubblico) e facendo discorsi miopi di campanile . Un nuovo percorso su Asti avrebbe attratto da altre province. Mentre un percorso a San Damiano attrae dai comuni limitrofi
Inoltre solo un Autonomia salta in tutto il Piemonte ed é il Penna , con la sua storia. Il Sindaco so che é sensibile al tema , avrebbe dovuto frenare le scelte errate e le spinte errate e difendere e fare in modo di rilanciare . Forse ë troppo tardi ? Forse no! Occorre che chi ha a cuore Asti difenda quell' istituzione che non ha potuto muoversi e esprimersi al massimo ".
Le sfide future
Nonostante l'approvazione, restano aperti diversi interrogativi sulla gestione futura: l'utilizzo dei laboratori specializzati del Liceo Vercelli, la preservazione delle sperimentazioni didattiche in corso e l'armonizzazione di due culture scolastiche molto diverse. La struttura organizzativa dovrà trovare un equilibrio tra le esigenze formative dell'istruzione tecnico-professionale e quelle del percorso liceale scientifico.