Il Palio entra oggi nel vivo con uno degli appuntamenti più attesi e suggestivi: il corteo storico, che prenderà il via alle 14 da Piazza Cattedrale per attraversare le vie del centro e raggiungere Piazza Alfieri. In scena, oltre tremila figuranti in costume che racconteranno, ciascuno con il proprio tema, un frammento della cultura e della vita medievale. Dai commerci internazionali di Asti alle figure di cavalieri e dame, dai santi venerati nelle chiese locali ai fasti delle mode femminili, fino al ricordo della vittoria del 2024 celebrata da Torretta: sarà un vero e proprio viaggio nel tempo, capace di trasformare la città in un grande teatro a cielo aperto.
Il compleanno dei 750 anni porta con sé un ritorno importante: la sfilata storica tornerà sul suo percorso tradizionale. Non solo: ogni comitato avrà la possibilità di inserire cinque nuovi personaggi nel corteo e un Sapiente, figura che confluirà nel Consiglio dei Saggi, accanto al Governatore. Una scelta che rende ancora più ricco e suggestivo il racconto medievale che precede la corsa.
• BORGO VIATOSTO (Colori: Bianco e Azzurro; Rettore: Giovanni Binello)
◦ Dal Sol Invictus a Cristo: l’evoluzione nel Medioevo delle festività natalizie Il corteo del Borgo Viatosto illustra come le festività natalizie nel Medioevo unissero tradizioni pagane e cristiane. Si parte dalle celebrazioni romane dei Saturnalia e del Sol Invictus, coincidenti con il solstizio d'inverno, e si passa alla scelta del 25 dicembre da parte della Chiesa cristiana per celebrare la nascita di Gesù, il "Sole di giustizia". Le abitazioni erano decorate con vischio, ghirlande di edera e alloro, simboli di speranza e protezione. Il Ceppo di Natale simboleggiava la luce di Cristo. Monaci e musici recitavano episodi biblici come il Massacro degli Innocenti, mentre i mimi rappresentavano la Natività, anche travestendosi da personaggi femminili, e accompagnavano i canti natalizi. Il popolo, con costumi stravaganti, ribaltava i ruoli sociali, richiamando lo spirito di rinnovamento dei Saturnalia.
• COMUNE DI BALDICHIERI (Colori: Argento, Azzurro e Oro; Rettore: Sara Giaretti)
◦ Donna e amore: strumento di raffinamento spirituale Con l'avvento della cavalleria e della letteratura in volgare, l'immagine della donna si evolve da quella diffusa dal clero a quella elaborata dall'aristocrazia. L'amore per una donna diventa uno strumento di raffinamento spirituale, pur non escludendo la fisicità, anche se spesso solo immaginata. Questa ambivalenza di amore come passione, ma anche causa di paura e angoscia, spinge l'uomo medievale a riflettere su temi come l'amore, l'onore e la ricerca di armonia tra cuore e ragione. Questo nuovo ideale contribuì a creare un dialogo tra le classi sociali. I mercanti astigiani, partecipando a fiere in Borgogna e Champagne, appresero le consuetudini letterarie cortesi, influenzando la cultura e i valori sociali astesi e rendendo Asti un importante centro di scambio intellettuale.
• BORGO DON BOSCO (Colori: Giallo e Blu; Rettore: Massimiliano Stella)
◦ La venerazione dei santi attraverso l’iconografia sul territorio astigiano La santità nel Medioevo trovava una rappresentazione essenziale nell'arte sacra. L'iconografia dei santi nelle chiese di Asti riflette la tradizione religiosa e culturale della città, alimentata da profonda devozione. I Calendari-Necrologi della Cattedrale di Asti mostrano come le famiglie nobili contribuissero con donazioni alla creazione di opere artistiche. Tra queste, l'affresco del 1400 nella Collegiata di San Secondo raffigurante "San Secondo, la Madonna e il Bambino" è significativo. Altri affreschi dei secoli XIV e XV ritraggono vari santi come San Cristoforo, Nicola, Bernardo, Pietro, Paolo, San Bernardo di Mentone e San Giovanni Battista con la Vergine e il Bambino. A Scandeluzza, l'abside della chiesa mostra il Cristo in Mandorla circondato dagli Evangelisti e dai Santi Fabiano e Sebastiano.
• BORGO SAN PIETRO (Colori: Rosso e Verde; Rettore: Mario Raviola)
◦ Il libro del cavaliere errante Il tema si ispira a Tommaso III Marchese di Saluzzo, cavaliere gerosolimitano e protetto del Duca di Orleans, Signore di Asti. Il suo romanzo autobiografico "Livre du chevalier errant", iniziato nel 1394 mentre era prigioniero a Torino, narra il viaggio metaforico di un giovane cavaliere e della sua dama, Speranza, alle corti del Dio Amore e della volubile Dama Fortuna. Nel racconto, il cavaliere, ormai anziano, giunge alla dimora di Dama Conoscenza, che gli indica la fede in Cristo come unico bene imperituro e la via della salvezza. L'opera ebbe notevole influenza sulla cultura e l'arte dell'epoca, come testimoniano gli affreschi del Castello della Manta.
• BORGO SAN MARZANOTTO (Colori: Oro e Blu; Rettore: Emil Giuseppe Dovico)
◦ Asti medievale tra finanza e commercio: la fiera Durante il XII e XIII secolo, Asti era un importante crocevia commerciale tra l'Italia settentrionale e l'Europa. La sua posizione strategica attraeva mercanti, facilitando un vivace scambio di merci e denaro. Si tenevano due fiere in città: una a marzo per San Secondo e l'altra nelle prime due settimane di novembre. Il loro corretto svolgimento era garantito dal podestà e dai suoi funzionari. Durante le fiere si potevano acquistare tessuti pregiati, spezie dall'Oriente, sale, pelli e pellicce. Gli Astesi erano noti anche per i servizi di cambio valuta e prestito su pegno. Le fiere erano occasioni di socializzazione e scambio di idee in un clima di festa e convivialità.
• COMUNE DI CANELLI (Colori: Bianco e Azzurro; Rettore: Giancarlo Benedetti)
◦ “Conviti et bacanali” in chiesa: la medievale Confraria dello Spirito Santo a Canelli Le Confraternite dello Spirito Santo erano organizzazioni laicali medievali dedite al sostegno dei bisognosi e all'organizzazione di grandi pranzi pubblici gratuiti, specie a Pentecoste. A Canelli, gli Statuti trecenteschi regolavano la Confraria locale, obbligando i residenti a conferire derrate alimentari o denaro. I riti conviviali si svolgevano nella chiesa di San Tommaso in un clima festoso con musica e balli, simili a "baccanali". In età moderna, le feste "trasgressive e promiscue" della Confraria canellese causarono la sua soppressione nel 1577.
• COMUNE DI MONTECHIARO (Colori: Bianco e Celeste; Rettore: Maria Grazia Cerruti)
◦ Il contributo di Montechiaro nella realizzazione delle mura di Asti Montechiaro, un secolo dopo la sua fondazione, era un prospero villaggio che collaborava con le realtà circostanti. Come parte dell'influenza astigiana, Montechiaro partecipò alla difesa di Asti, sotto il controllo di Luchino Visconti. La realizzazione delle mura di Asti, costruite nel Trecento con pietre, mattoni e malta, fu necessaria per difendersi da nemici esterni e dagli scontri di fazione tra Guelfi e Ghibellini. Montechiaro contribuì attivamente fornendo materiali e manodopera. In segno di gratitudine, gli Astigiani fecero scolpire il nome "Monsclarus" su un tratto interno delle mura vicino alla Porta di San Quirico.
• BORGO SAN LAZZARO (Colori: Giallo e Verde; Rettore: Silvio Quirico)
◦ Araldi pubblici e banditori nel Medioevo astese Gli araldi nel Medioevo astese svolgevano un "mestiere di parola", diffondendo notizie di primaria importanza per la vita cittadina. Nel Codice degli Statuti di Asti si trovano norme sull'attività del banditore, riguardanti la divulgazione di notizie, l'annuncio di nuove leggi o condanne. L'araldo/banditore doveva saper suonare o essere preceduto da musici che ne annunciavano l'arrivo. Era affiancato da milites con le effigi della Città o da rappresentanti comunali e portava un bastone identificativo. Questa figura fu un vettore fondamentale della parola politica in un mondo medievale in cui lo scritto era riservato a pochi.
• RIONE SAN MARTINO SAN ROCCO (Colori: Bianco e Verde; Rettore: Pier Paolo Squillia)
◦ La nomina di Sinibaldo Solaro a podestà di Alba Le famiglie Solaro furono tra le più importanti della nobiltà astigiana medievale, specializzandosi nel prestito di denaro. Parteciparono attivamente alla vita pubblica, ricoprendo incarichi comunali. Nel giugno 1296, Sinibaldo Solaro fu nominato podestà di Alba. L'atto fu rogato "sotto il portico della piazza di San Martino dei Solaro", davanti alla chiesa medievale dove si trovavano le case della famiglia. La nomina venne notificata da un nunzio e registrata da un notaio, con due armigeri pronti a scortare il nuovo podestà. I nobili astigiani, amici e parenti, festeggiarono vivacemente la nomina, un onore per i Solaro e per l'intera Città.
• BORGO SANTA MARIA NUOVA (Colori: Rosa e Azzurro; Rettore: Piermatteo Ponzone)
◦ Il colore nel Medioevo tra importanza pratica e significato simbolico La società del XIII secolo sentiva l'esigenza di una caratterizzazione simbolico-iconografica delle famiglie, portando alla nascita dell'araldica, dove il colore era l'elemento più importante. I tintori, detentori dei segreti della coloritura, divennero ricchi e potenti, sebbene manipolassero sostanze pericolose e fossero visti con sospetto. I tessuti colorati e conciati raggiungevano le botteghe di tutta Europa. Il corteo è aperto da dame con i colori araldici: rosso (gueles), bianco (argent), giallo (or), blu-azzurro (azur), nero (sable), verde (sinople) e porpora/viola. Un tintore/alchimista precede la rappresentazione di un'officina per la tintura al tino con mordenzanti e fissativi per il colore.
• RIONE SAN PAOLO (Colori: Oro e Rosso; Rettore: Giorgia Mancone)
◦ “Sangtarh-e Ghodrat”, pietre di potere: gli scacchi, la danza strategica del Medioevo Nel Medioevo, gli scacchi non erano solo un gioco, ma un simbolo di strategia, intelligenza e potere. Il gioco arrivò in Europa tramite rotte commerciali e crociate, diventando un passatempo prediletto dai nobili. Un trattato sugli scacchi fu scritto alla fine del XIII secolo da fra Jacopo da Cessole, originario della Val Bormida astigiana. Ogni pezzo degli scacchi rappresentava un ruolo specifico nella società medievale, riflettendo la sua struttura gerarchica. Il corteo del Rione San Paolo rievoca questo mondo, presentando l'introduzione degli scacchi in Europa, seguita da una partita tra nobili in una corte medievale. Il simbolismo degli scacchi è centrale, con figuranti vestiti come i pezzi di una scacchiera, celebrando il gioco come un ponte tra culture ed epoche.
• RIONE CATTEDRALE (Colori: Bianco e Azzurro; Rettore: Giuseppe Monticone)
◦ Moda e lusso nei testamenti dell’Archivio Capitolare di Asti Il tema si basa su un ricco corpus di testamenti conservati nell'Archivio Capitolare di Asti, che evidenziano il ruolo del Capitolo della Cattedrale nella redazione di atti civili per gli interessi economici dei cittadini, in particolare quelli di elevata estrazione. Da questi documenti emerge una società attenta alle mode e desiderosa di ostentare il proprio status con abiti e ornamenti preziosi. Gli indumenti erano considerati beni di pregio, inclusi nei lasciti testamentari: ad esempio, un mantello bordato di pelliccia o un corpetto con gonnella e pellicce. Numerosi testamenti menzionano anche panni di lana e lino, tessuti fondamentali nella sartoria medievale. La moda, riflesso della società e del gusto dell'epoca, testimonia l'importanza della corporazione dei sarti, regolamentata dagli Statuti cittadini.
• COMUNE DI SAN DAMIANO (Colori: Rosso e Blu; Rettore: Bianca Deltetto)
◦ Le opere di misericordia: tra carità e Confraternite Il tema esplora le prime Confraternite con compiti caritatevoli, diffuse nel basso Medioevo, quando gruppi di uomini si riunivano per aiutare poveri e bisognosi. Le sette opere di misericordia corporale del Vangelo affrontavano i bisogni fisici dei meno fortunati: nutrire gli affamati, visitare i prigionieri, seppellire i defunti, vestire gli ignudi, prendersi cura dei malati, dare riparo ai viandanti e offrire da bere agli assetati. Nel XV secolo, nel comune di San Damiano, presso la Confraternita di San Giuseppe e della SS Annunziata, era usanza l'offerta del Caritun, pane della carità preparato con pepe e zafferano, richiamo all'Eucarestia e simbolo di aiuto ai bisognosi, vita e condivisione fraterna. Questa tradizione è tutt'oggi diffusa nel Comune rosso-blu durante la Settimana Santa.
• COMUNE DI MONCALVO (Colori: Bianco e Rosso; Rettore: Annalisa Guarino)
◦ La Fantesca di Moncalvo: quando il coraggio è donna Questo tema narra una delle pagine più eroiche di Moncalvo, un racconto di coraggio femminile nel Quattrocento, dove ingegno e solidarietà tra donne si rivelano fondamentali. La storia descrive la minaccia causata dal tradimento di Antonio del Carretto, che rinnega i legami con i Paleologi di Monferrato per consegnare la fortezza di Moncalvo al Marchese di Saluzzo. Nonostante i traditori si infiltrino nel castello e tentino di incendiare una catasta di legna, una coraggiosa Fantesca spegne il fuoco con l'aiuto di altre donne. Armate di attrezzi agricoli e oggetti di fortuna, le donne si pongono in prima linea, fianco a fianco con gli uomini, dimostrando la forza della solidarietà femminile. La città resiste, i traditori sono sconfitti, e il gesto della Fantesca diventa simbolo del coraggio del popolo di Moncalvo.
• COMUNE DI CASTELL’ALFERO (Colori: Azzurro, Bianco e Oro; Rettore: Fabrizio D’Agostino)
◦ I Bestiari medievali tra allegoria e araldica Il tema esplora come teologi e predicatori ricavassero insegnamenti morali dall'osservazione degli animali, narrati dai monaci miniatori nei Bestiari medievali, onnipresenti dal XIII secolo. Nelle foreste, gli animali come orsi, lupi e cinghiali erano temibili nemici. Nell'araldica astese, gli animali popolavano i blasoni delle nobili casate. L'aquila, maestosa, simbolo imperiale, incarna la forza e la giustizia dell'Onnipotente ed è presente nel blasone di Castell'Alfero. Il cinghiale, simbolo del furor guerriero, incarnava anche la bestia demoniaca. Tra le mura di Asti, leoni, aquile e grifoni su picche e stendardi ricordavano il coraggio e la potenza economica dei "Lombardi astesi".
• COMUNE DI NIZZA MONFERRATO (Colori: Giallo e Rosso; Rettore: Pier Paolo Verri)
◦ I tarocchi: da strumento di intrattenimento a mezzo di espressione di prestigio Il tema si concentra sui tarocchi Visconti-Sforza, tra i mazzi di carte più antichi e preziosi del XV secolo, creati per le famiglie Visconti e Sforza di Milano. Questi mazzi, decorati con oro e colori pregiati, rappresentavano temi rinascimentali, virtù morali e allegorie classiche, unendo arte e simbolismo esoterico. Non erano solo strumenti di intrattenimento, ma anche un mezzo per esprimere il prestigio della famiglia committente. Asti, legata ai Visconti per alleanze e matrimoni, era un nodo commerciale, strategico e culturale, rendendo plausibile la diffusione dei tarocchi come simboli di prestigio e arte anche nelle corti locali.
• RIONE SAN SILVESTRO (Colori: Oro e Argento; Rettore: Samantha Panza)
◦ Gian Galeazzo Visconti e il Giubileo dei Due Papi: reliquie ed indulgenze Il tema rievoca il Giubileo indetto da Urbano VI nel 1389, poi celebrato dal suo successore Bonifacio IX. A causa dello Scisma, l'antipapa Clemente VII vietò ai suoi fedeli di recarsi a Roma, portando Bonifacio a "vendere" diverse opportunità di "indulgenza", concedendo l'assoluzione anche dopo la visita ad altri luoghi sacri o preghiere a Santi e reliquie, favorendone il culto e il commercio. Gian Galeazzo Visconti, signore di Asti e Milano, comprese l'importanza spirituale ed economica, chiedendo al Papa una percentuale sulle offerte in cambio di tale opportunità. Nel 1391 fu pubblicata una bolla papale che concedeva l'assoluzione plenaria a chiunque soggiornasse nella Signoria Viscontea, visitasse le sue chiese e offrisse due terzi di quanto avrebbe speso per andare a Roma al Duca. Gli Astigiani, grazie alla figlia di Gian Galeazzo, Valentina Visconti, che portò Asti in dote nuziale a Luigi di Valois nel 1389, poterono usufruire della stessa possibilità.
• BORGO TANARO TRINCERE TORRAZZO (Colori: Bianco e Azzurro; Rettore: Roberto Rubba)
◦ Alla fiera della vanità: il mercato della moda femminile in Asti medievale Alla fine del Quattrocento, il commediografo Giovan Giorgio Alione affermava che "…tutto è niente in confronto alla moda di Asti…", amata e seguita persino dalla regina di Francia. La frenesia per l'alta moda contagiava dame, borghesi e popolane, e il ricco mercato cittadino permetteva di realizzare ogni desiderio. La Piazza del Santo (Piazza San Secondo) ospitava numerosi tessuti preziosi da tutta Europa. Le botteghe dei pellicciai fornivano pellicce di ogni prezzo. Sotto il portico della Mercanzia (oggi Palazzo del Corpo di Guardia), le donne potevano trovare accessori indispensabili all'eleganza femminile: passamanerie, nastri e bindelli di seta o velluto, perle, grani d'ambra, bigiotteria, cuffiette di seta, fibbie e bottoni, veli finissimi e quasi trasparenti ("bocaramo"), e articoli per la toeletta come specchi e pettini d'avorio.
• RIONE SAN SECONDO (Colori: Bianco e Rosso; Rettore: Federica Clerici)
◦ Rapporti commerciali tra Asti e Genova, dalle fiere d’Oltralpe al vicino Oriente A partire dal XII secolo, l'Europa vide l'affermarsi della classe mercantile, con un commercio che si espandeva dal Mediterraneo alle coste atlantiche, fino al Vicino Oriente. In questo contesto, Asti era un punto nevralgico delle principali vie di comunicazione, e Genova un porto strategico per i traffici commerciali. I mercanti astigiani che operavano sul mercato ligure erano coinvolti sia nel trasporto e scambio di merci, sia in operazioni finanziarie. Secondo il cronista Guglielmo Ventura, nel marzo 1273, i mercanti astesi inviavano a Genova venti balle di panni di Francia e venti rotoli di tela. Grazie a questo spirito affaristico e all'incontro tra mercanti di Asti e Genova, si instaurò un fruttuoso confronto con idee, costumi e usi del Vicino Oriente, reso possibile anche dalla "Via della Seta".
• RIONE SANTA CATERINA (Colori: Rosso e Celeste; Rettore: Nicoletta Sozio)
◦ “Le donne, le loro privazioni e il gesto estremo: la ruota degli innocenti” Il tema si concentra sulla condizione della donna nel Medioevo, considerata proprietà esclusiva prima del padre e poi del marito. In questo periodo storico, la Chiesa, con Papa Innocenzo III, riconobbe il potere della donna di preservare la vita attraverso la "ruota degli innocenti" in caso di gravidanza indesiderata. Questo semplice congegno, installato in numerosi ospedali e orfanotrofi, esisteva anche ad Asti presso l'antico Ospedale di San Marco, noto anche come "Sanctus Marcus Porte Turris" o "de Sancta Caterina". L'Ospedale, grazie a generose donazioni delle famiglie nobili astigiane, accoglieva i bambini abbandonati. Il corteo rosso-celeste è dedicato alle donne, alle loro privazioni e alla loro incommensurabile forza.
• BORGO TORRETTA (Colori: Bianco, Rosso e Blu; Rettore: Davide Penna)
◦ Il Trionfo Il corteo del Borgo Torretta celebra la gioia e la festa per la vittoria del Palio del 2024. La sfilata inizia con i drappi vinti negli anni passati, seguiti dai rappresentanti delle principali famiglie nobili che resero potente Asti medievale. Partecipano alla parata vittoriosa un'aquila, simbolo di valore, e un gallo, emblema della libertà comunale, posto sulla sommità della Collegiata di San Secondo. Altri simboli vittoriosi in sfilata includono l'ulivo, la palma e la corona di alloro. Quattro dame rappresentano le Virtù cardinali che hanno contribuito alla vittoria: prudenza, giustizia, fortezza e temperanza. Sul carro trionfale, accanto al palio, vi è la Vittoria che gira la ruota della Fortuna, simbolo dell'imprevedibilità della vita, rappresentante l'ascesa, il culmine, il declino e la caduta dei grandi della terra.