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Cultura e tempo libero | 10 settembre 2025, 14:05

Il santuario di “Nostra Signora delle Grazie”: custode della memoria, della storia e della solidarietà

Tra cultura e spiritualità, a Nizza Monferrato un “luogo del cuore” che continua a unire fede, comunità e partecipazione

Il santuario di “Nostra Signora delle Grazie”

Il santuario di “Nostra Signora delle Grazie”

A Nizza Monferrato si trova un luogo che incarna insieme il respiro del tempo e la tenacia della fede popolare. È il santuario di “Nostra Signora delle Grazie”, una chiesa che nel corso della storia ha cambiato pelle più volte, passando dai francescani ai cappuccini, fino a trasformarsi persino in cantina vinicola.

Ma se il destino ha la capacità di mutare, la natura di questo luogo ha quella di resistere, di mantenere un’aderenza alla propria origine. Infatti, nel 1871, il santuario torna al suo legame con la fede, grazie all’arrivo di una figura che ha segnato per sempre questa storia: don Giovanni Bosco.

“Don Bosco viene qui per la prima volta nel 1871 e poi, nel 1877, acquista il convento dei frati francescani, la chiesa, il piccolo chiostro e i terreni circostanti - racconta suor Paola Cuccioli del Santuario Nostra Signora delle Grazie - Nel settembre del 1878 arrivano le prime suore per mettere ordine nella casa e, il 4 febbraio 1879, arriva la nostra cofondatrice, Maria Mazzarello . Da quel momento questa diventa la casa madre, che resterà casa generalizia fino al 1929. Da qui sono partite tantissime suore missionarie per tutti e cinque i continenti”.

Già nel 1927 la chiesa riceve il titolo di santuario, con l’aggregazione a Santa Maria Maggiore di Roma, e 97 anni dopo, nel 2024 un nuovo sigillo: la designazione a chiesa Giubilare per volere del vescovo Luigi Testore.

Nonostante la grande importanza non solo religiosa, ma anche culturale, oggi il complesso porta addosso i segni dei secoli, con necessità di restauri, adeguamenti, nuove cure.

Tuttavia, la forza della mobilitazione, del “fare rete”, come spiega suor Paola, ha dato la possibilità di rimettere al centro il santuario, che ha recentemente ottenuto la vittoria della dodicesima edizione dei “Luoghi del cuore - Fai”, portando la provincia di Asti sul gradino più alto mai raggiunto in precedenza e ricevendo 70 mila euro per progetti di restauro o valorizzazione culturale.

(Un'immagine dalla conferenza stampa d'annuncio del vincitore dei "Luoghi del cuore")

L’intervista a suor Paola

Ricordiamo la vittoria de "I Luoghi del Cuore". Da dove è partita l’idea?

Innanzitutto, la scelta di aderire al censimento dei Luoghi del Cuore del FAI è nata grazie ad alcuni amici che sono soci del FAI. Vedendo un po’ le attività che organizzano, ho subito percepito che la casa madre, in particolare il santuario che ne è il cuore, fosse già di per sé un “luogo del cuore”. Perché questa è la casa madre del nostro istituto, ed è da sempre un punto di riferimento. Ma è anche un luogo di santità: qui hanno fatto la prima professione religiosa moltissime Figlie di Maria Ausiliatrice, alcune delle quali sono oggi in cammino verso la canonizzazione. Non solo la “santità della porta accanto”, come diceva Papa Francesco, ma anche figure riconosciute ufficialmente dalla Chiesa. Per esempio, suor Teresa Valsé Pantellini, che qui fece la professione perpetua, oggi è venerabile. Qui ha vissuto anche Maria Troncatti, prossima alla canonizzazione: a fine ottobre sarà proclamata santa. Dunque, Nizza potrà vantare anche una sua cittadina santa.

Proprio per questo, il santuario è naturalmente un luogo del cuore. Poi c’è il secondo motivo: la missione del FAI è salvaguardare e proteggere il patrimonio culturale. Con la vittoria abbiamo ricevuto 70 mila euro. Sono una somma importante, ma non bastano neppure a coprire tutti i lavori necessari.

Di quali interventi necessita il santuario?

Il santuario ha bisogno di restauri urgenti, dalla facciata con crepe strutturali, alle infiltrazioni di umidità, fino al restauro dei dipinti, alla messa a norma dell’impianto elettrico e della tribuna. I lavori sono tanti e impegnativi. Speriamo che questa vittoria possa essere uno stimolo per amici, benefattori e anche persone che non conoscono direttamente la Madonna, ma che comprendono l’importanza di questo bene, ad aiutarci e sostenerci.

Qual è, secondo voi, il significato più profondo del riconoscimento del santuario come chiesa giubilare per la comunità locale e oltre la famiglia salesiana?

Quello di rendere questo patrimonio sempre più comune, non solo all’interno della famiglia salesiana, ma anche all’esterno. È vero che la proprietà è nostra, ma il bene è universale, appartiene a tutti. Quest’anno, ad esempio, abbiamo avuto la gioia che il vescovo dichiarasse il santuario chiesa giubilare: questo ha permesso, grazie anche all’impegno del parroco don Paolino Siri, di celebrare qui giubilei paralleli a quelli di Roma. Così molte persone che non conoscevano il santuario, la nostra casa e la nostra spiritualità hanno potuto venire, pregare e scoprirne la bellezza.

L’importanza fondamentale della solidarietà

Questo importante riconoscimento, come già ricordato, è stato frutto di un lavoro comune, una vittoria delle 72.050 persone che hanno votato: “La scuola, i corsi professionali, le associazioni della nostra casa, l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, la famiglia salesiana intera, le associazioni locali - spiega suor Paola - Tutti hanno contribuito”.

L’interesse dimostrato, infatti, non viene soltanto da Nizza Monferrato, ma da un legame con tutto il mondo, dimostrando che anche le realtà più piccole hanno la forza di raccogliere un enorme seguito.

“Ma è proprio la rete a fare la differenza: ha vinto il santuario, ha vinto l’istituto, ma ha vinto anche la città di Nizza. Spesso chi viene a visitare il santuario poi visita anche la città: quindi non è una vittoria solo nostra, ma condivisa - conclude suor Paola - Io parlo sempre della mia “teoria del cerchio”: la Madonna che esce fuori, il fuori che entra dalla Madonna. Una circolarità continua, che esprime bene la nostra realtà. Non siamo un’isola, ma cittadine attive di Nizza. E il Comune ce lo ha anche riconosciuto: in occasione del 150º anniversario dell’istituto, ha conferito la cittadinanza onoraria a tutte le Figlie di Maria Ausiliatrice del mondo”.

Nel frattempo, l’istituto prosegue le proprie iniziative all’insegna della solidarietà, cercando di coinvolgere la cittadinanza attraverso un concerto per contribuire alla riparazione della scuola elementare in Togo, dove lavora suor Rosanna Gatto Monticone.

La serata, dal titolo “Note di speranza”, grazie al contributo di molte associazioni nicesi, porterà a Nizza il direttore Marcello Rota, il 20 settembre, con un concerto che condurrà il pubblico dal barocco Bach al contemporaneo Ennio Morricone.

Francesco Rosso

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