Montechiaro celebra i suoi talenti e, nei giorni più sentiti della tradizione paliofila, ha voluto rendere omaggio a uno dei suoi giovani più promettenti. Dopo la brillante laurea in medicina e chirurgia conseguita a luglio, Gabriele Rolla è stato ricevuto ufficialmente dall'amministrazione comunale guidata dal sindaco Maurizio Marcanzin.
La cerimonia si è svolta in un luogo simbolo per la comunità: la sala consiliare, dove fa bella mostra di sé il Palio vinto nel 1981. Un ponte ideale tra un passato glorioso e un presente ricco di soddisfazioni. Alla presenza di alcuni consiglieri, il sindaco ha consegnato al giovane una pergamena, un riconoscimento per il prestigioso traguardo raggiunto. L'incontro si è tenuto in un'atmosfera di festa, durante le giornate del Palio che hanno visto la benedizione del cavallo e del fantino da parte di don Manuele Baviera e la santa messa resa più solenne dal coro diretto da Manuela Vandero. Assente giustificata la rettrice Maria Grazia Cerruti, impegnata a seguire i colori bianco-celesti che hanno conquistato un posto in finale, sebbene non disputata per un infortunio al cavallo.
L'amministrazione comunale si è detta orgogliosa per questo successo inanellato da un compaesano: "Un grande plauso per Gabriele per questo traguardo, che sia motivo di esempio ed ispirazione per tutti noi, soprattutto per i nostri ragazzi, dimostrando che con la passione per gli studi si possono realizzare i sogni. Congratulazioni, sei fonte di orgoglio per tutta la nostra comunità".
Quella di Gabriele, 25 anni, è una storia che intreccia due mondi apparentemente distanti: il ritmo del tamburo e il rigore della corsia d'ospedale. Lo scorso luglio, nell'aula magna delle Molinette di Torino, ha coronato il suo percorso di studi con un brillante 110 e lode con dignità di stampa, frutto di anni di sacrifici e dedizione. Le stesse qualità che ha coltivato fin da bambino, quando ha iniziato a "masticare palio".
Cresciuto in una famiglia dove la passione per la manifestazione è nel DNA – con la mamma Cristiana ex damigella, il papà Luca per anni guida dei "monelli" e il cugino Gianmarco Rebaudengo rettore storico – Gabriele ha trovato nel tamburo il suo strumento d'elezione. Un'arte difficile, che richiede impegno e costanza, la stessa tenacia che lo ha accompagnato sui libri di medicina. La sua storia dimostra come la tradizione possa essere una straordinaria scuola di vita, un doppio successo che unisce le radici locali a un futuro professionale brillante, diventando un modello positivo per le nuove generazioni di Montechiaro.