Oggi pomeriggio, venerdì 12 settembre, in piazza Statuto si è tenuto un presidio di solidarietà nato come risposta diretta all'attacco con un drone subito da un'imbarcazione della Freedom Flotilla Coalition nel Mediterraneo. L'obiettivo dell'assemblea, definita spontanea e aperta a tutti, è duplice: esprimere vicinanza all'equipaggio e prepararsi a un'eventuale escalation di tensione nei prossimi giorni.
La mobilitazione è stata indetta per non lasciare senza risposta quello che gli organizzatori del presidio definiscono un gravissimo atto intimidatorio. "Se attaccano la Flottilla, blocchiamo tutto" è la parola d'ordine che accompagna la chiamata alla partecipazione, a sottolineare la determinazione del movimento che ha invitato i cittadini martedì 16 alle 20:45 in piazza Catena per la discussione in Consiglio comunale dal momento che si discuteranno punti riguardo la situazione israelo palestinese
Secondo quanto riportato dagli stessi organizzatori astigiani, l'episodio è avvenuto mentre la nave si trovava ancorata e immobile in acque tunisine, al largo di un piccolo porto turistico. Sottolineano con forza che non si tratta di una "'zona di guerra', ma di acque civili percorse ogni giorno da decine di altri natanti".
L'azione, proseguono, è di una pericolosità evidente: "L'attacco col drone, che ha sganciato una bomba, è un attacco criminale, illegale e che avrebbe potuto comportare la morte dell’equipaggio", affermano gli organizzatori del presidio, riportando le denunce della coalizione. Nonostante l'accaduto, la volontà della Flotilla è quella di non fermarsi e di proseguire la propria missione.
Contraddette anche le affermazioni di Tajani a riguardo del fatto che le due navi attaccate non potevano essere difese "siccome sono partite di loro volontà. L'Art. 92 della Costituzione italiana dice che qualsiasi nave che parte con suoi natanti dev’essere difesa da qualsiasi attacco in acque italiane o estere che siano"