Adagiato su una delle colline più alte della dorsale che separa le valli dei torrenti Rilate e Versa, Montechiaro d’Asti custodisce un patrimonio storico e artistico di grande rilievo. Il piccolo comune, recentemente riconosciuto dalla Regione Piemonte come “paese turistico”, rappresenta un punto di riferimento per chi ama la storia, l’arte e le tradizioni del Monferrato.
La sua identità affonda le radici nel Medioevo, quando nel 1200 tre borghi – Piesenzana, Maresco e Mairano – si unirono sotto il Codex Montechiarensis. Le confraternite religiose e le famiglie nobiliari, come i Falletti e i Vandero, lasciarono tracce tangibili della loro devozione attraverso la costruzione di chiese e luoghi di culto: San Carlo, Santa Vittoria e Sant’Antonio Abate, solo per citarne alcuni.
Montechiaro fa parte della rete “Romanico in collina”, nata per valorizzare i tesori romanici compresi tra il Po e il Monferrato. In particolare, spicca la chiesa di San Nazario, autentico gioiello del XII secolo, visitabile la prima domenica di ogni mese da aprile a ottobre.
Accanto alla storia, vive la creatività contemporanea. Negli antichi “voltoni”, un tempo adibiti a fienili e ricoveri agricoli, oggi trovano spazio esposizioni artistiche e mostre, spesso animate da eventi culturali e sagre paesane. Questo cenacolo creativo, legato anche alla tradizione del Palio di Asti, rende Montechiaro un luogo in cui l’arte continua a rigenerarsi.
In questo scenario, tra i profumi autunnali e le suggestioni medievali, cresce l’attesa per la Fiera Nazionale del Tartufo Bianco del Monferrato, in programma il 9 novembre. Un evento che unirà enogastronomia, arte e memoria storica, con una rassegna stampa dedicata agli 825 anni dalla fondazione del comune.