Nella mattinata di sabato 27 settembre, la Biblioteca Astense ha aperto le porte al terzo giorno del Festival del Medioevo Astese con un appuntamento che ha saputo intrecciare due mondi solo apparentemente lontani: la Storia e il cinema. Alle ore 11, il relatore Umberto Ferrari ha guidato il pubblico nella conferenza dal titolo "Come il cinema ricostruisce la Storia: Il Medioevo". Un incontro che ha gettato luce su come la settima arte abbia reinterpretato, filtrato e a volte persino reinventato il Medioevo, costruendo immaginari che continuano a influenzare la cultura contemporanea.
Ferrari ha proposto un percorso che va dai grandi classici del cinema storico fino alle trasposizioni più recenti, mostrando come il mito medievale non sia mai stato un semplice sfondo scenografico, ma piuttosto un laboratorio simbolico in cui si sono proiettati timori, aspirazioni e identità collettive. Il pubblico ha così potuto riflettere su come la cultura popolare, attraverso lo schermo, abbia disegnato un Medioevo "altro", spesso lontano dalla realtà storica, ma capace di parlare al presente con forza e suggestione.
Gli eventi di oggi: storia, musica e identità civica
Oggi, domenica 28 settembre sarà la giornata conclusiva della manifestazione e promette di regalare momenti densi di storia e grande suggestione.
Alle 10.30 è prevista una visita guidata dedicata ad "Asti Medievale", organizzata da Langhe Monferrato Roero. Una passeggiata che permetterà di scoprire le tracce della città che, nel cuore del Medioevo, conobbe un periodo di enorme prosperità culturale ed economica. Palazzi, torri e complessi religiosi si intrecciano ancora oggi come testimonianza di un passato che ha segnato profondamente l’identità cittadina.
Nel pomeriggio, alle 16.30, il Museo Diocesano San Giovanni in via Natta 36 ospiterà la conferenza di Nicolò Maggio dal titolo "Il Palio di Asti: storia, memoria e revivals neomedievali". Qui il Palio sarà analizzato non solo come rievocazione storica, ma come esempio di tradizione reinventata, capace di diventare veicolo di identità civica e simbolo politico. L’intervento ripercorrerà infatti i significati che la celebre corsa ha assunto dal Risorgimento al Fascismo, fino ad arrivare al rinnovato spirito con cui il Palio è stato riletto dopo la sua rinascita nel 1967.
La giornata si chiuderà in musica, sempre al Museo Diocesano, alle ore 21. Il concerto "Iubilate Deo. 1300 – Il primo Giubileo", eseguito dal gruppo La Ghironda insieme al Coro Laeti Cantores di Canelli, offrirà al pubblico un viaggio sonoro nel cuore della Cristianità medievale. Attraverso il racconto di Guglielmo Ventura, mercante astigiano e testimone diretto di quell’evento giubilare, musica e parola si intrecceranno per rievocare le atmosfere di un pellegrinaggio unico, carico di speranza e di fede.
Il concerto, così come la conferenza pomeridiana, sarà a ingresso libero e gratuito, nella cornice suggestiva del Museo Diocesano.
L’Asti medievale che torna a vivere
Il secondo Festival del Medioevo Astese si avvia così alla sua chiusura, dopo aver intrecciato sguardi diversi su un periodo che non finisce di affascinare. Dal cinema alla memoria civica, dalle architetture che raccontano i fasti della città ai suoni che riecheggiano le atmosfere sacre, Asti si riafferma come un polo culturale capace di promuovere la storia non solo come passato, ma come viva esperienza collettiva.