L'entrata in vigore il 14 ottobre dei dazi statunitensi sul legname e i mobili europei rischia di creare un contraccolpo pesante per la filiera legno piemontese. Lo afferma Confagricoltura Piemonte, sottolineando come il settore coinvolga circa 3.500 aziende nella regione, con un fatturato annuo di 4 miliardi di euro. Il nuovo dazio del 10% sul legname e del 15% sui mobili di produzione Ue minaccia di compromettere gli ampi margini di sviluppo di un comparto che può contare su una copertura forestale di oltre 1 milione di ettari, il 34% del territorio regionale.
Le preoccupazioni del presidente Allasia
Per Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte e della Sezione nazionale Risorse boschive, i dazi "rischiano di frenare ulteriormente la lunga fase positiva che l'export europeo Oltreoceano di prodotti in legno stava vivendo ormai da quattro anni. Gli effetti sull'intera filiera, di cui fanno parte aziende agricole e proprietari di foreste, sarebbero durissimi". Già a luglio le esportazioni di mobili italiani verso gli USA hanno registrato una flessione del 7,7%, secondo i dati Istat, a causa del dazio al 15% previsto dal precedente accordo.
Le richieste all'Unione Europea
Oltre a sollecitare "un intervento deciso da parte della Commissione Ue sul tavolo delle trattative con gli USA", Confagricoltura chiede all'Europarlamento di approvare la proposta della Commissione di rinviare di un altro anno l'entrata in vigore del Regolamento sulla Deforestazione (EUDR). L'applicazione immediata dei nuovi oneri finanziari e burocratici, infatti, zavorrerebbe ulteriormente l'intero comparto in un momento già difficile.
La valorizzazione del patrimonio boschivo
Non va infine trascurato, conclude Allasia, che un danno alla filiera si ripercuoterebbe negativamente sull'intero sistema forestale piemontese, un patrimonio di oltre un miliardo di alberi e 52 specie arboree che, per conservarsi, necessita di una gestione attenta e di opportune utilizzazioni.