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Economia e lavoro | 05 ottobre 2025, 16:14

Ripresa lenta ma solida: il Piemonte cresce nel secondo trimestre, Asti in positivo con l’alimentare in trazione

Produzione manifatturiera regionale a +1,2% e PIL congiunturale a +0,2%; ad Asti variazione tendenziale +0,6% nel II trimestre 2025

Ripresa lenta ma solida: il Piemonte cresce nel secondo trimestre, Asti in positivo con l’alimentare in trazione

Il secondo trimestre 2025 si chiude in Piemonte con segnali di ripresa diffusa, sostenuti da servizi e turismo e con un’industria manifatturiera che torna a crescere controcorrente rispetto al dato nazionale, secondo la 215ª indagine congiunturale di Unioncamere Piemonte realizzata con Intesa Sanpaolo e UniCredit su un campione di 1.686 imprese per 94.765 addetti e circa 36 miliardi di fatturato rappresentato.

Sul piano macroeconomico, il PIL regionale registra una variazione congiunturale di +0,2%, in controtendenza rispetto alla lieve contrazione italiana stimata da Istat (-0,1%), mentre la produzione manifatturiera piemontese sale del 1,2% tendenziale nel periodo aprile-giugno; progrediscono anche fatturato (+1,9% su base annua) e ordinativi (+2,3%), con un traino più marcato dall’export (+4,0%) rispetto al mercato interno (+0,9%), e un maggior utilizzo degli impianti, ora al 64,3% contro il 62,7% di un anno fa.

Il quadro settoriale premia i mezzi di trasporto, spinti dall’aerospazio, che crescono del 4,7% su base annua, mentre restano in flessione gli autoveicoli e la componentistica; prosegue la serie positiva dell’alimentare e bevande (+4,1%), accompagnata dai progressi della meccanica (+2,1%), del legno-mobile (+1,5%) e della chimica-plastica (+1,4%). Positivi ma più contenuti i trend di elettricità-elettronica (+0,6%) e della filiera tessile (+0,2%), che interrompe così una fase negativa; fanno eccezione i metalli, unico comparto in calo (-1,9%).

Per classi dimensionali, il rimbalzo è guidato dalle grandi imprese oltre 250 addetti (+5,8%), bene anche le micro realtà fino a 9 addetti (+1,5%), mentre piccole e medie mostrano sostanziale stazionarietà (-0,1% e -0,2% rispettivamente), a conferma di una ripartenza a velocità differenziate nel tessuto produttivo regionale.

Sul fronte territoriale, tutte le province segnano un incremento dei livelli produttivi a eccezione di Vercelli, stabile; Novara guida la classifica con +2,4% tendenziale, seguita da Torino (+1,8%), Cuneo (+0,8%) e Alessandria (+0,7%). Asti avanza di +0,6% su base annua, con l’alimentare indicato come principale motore locale, mentre Verbano-Cusio-Ossola e Biella crescono dello 0,3%.

I commenti degli stakeholder convergono su una lettura di resilienza e cauto ottimismo: Unioncamere Piemonte richiama l’urgenza di sostenere investimenti in innovazione e internazionalizzazione, UniCredit segnala l’accelerazione del credito a supporto delle imprese del Nord-Ovest nel primo semestre e Intesa Sanpaolo sottolinea la necessità di rafforzare transizione green e tecnologica, anche attraverso accordi di sistema e apertura a nuovi mercati.

Pur in presenza di un miglioramento degli indicatori, il clima di fiducia resta prudente, condizionato dalle incertezze geopolitiche e dalla domanda estera disomogenea; export, servizi e turismo sostengono la traiettoria regionale, mentre alcune filiere metalmeccaniche e metallurgiche devono ancora recuperare pienamente.

Redazione

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