C’è stato tutto: l’emozione, la memoria e quella complicità tra colleghi che solo le redazioni sanno creare. Domenica 12 ottobre, alla Locanda del Boscogrande di Montegrosso, si è celebrato un traguardo importante: i 40 anni (e oltre) di carriera giornalistica di Maurizio Ferrari. Una festa che è diventata una sorta di gemellaggio tra Asti e Bergamo, due città unite dal filo della passione per il mestiere dell’informazione.
Dalla Gazzetta d’Asti a Repubblica
La carriera di Ferrari comincia nel 1984, appena uscito dal liceo classico, nella redazione della Gazzetta d’Asti diretta da Vittorio Croce. Poi il passaggio alla Nuova Provincia, chiamato dall’inseparabile duo Paolo Monticone e Charlie Accomasso, e successivamente alla redazione astigiana de La Stampa, sotto la guida di un altro maestro, Vittorio Marchisio.
Da lì il salto verso Torino, nella redazione de la Repubblica, voluto da Marco Ansaldo, e le prime esperienze televisive: Tai44-Rete9, Telecity, fino a Bergamo Tv.
L’approdo all’Eco di Bergamo e la maturità professionale
La seconda parte del suo percorso si consuma in Lombardia, dove Ferrari entra nella squadra de L’Eco di Bergamo. Un cammino lungo, costante, che lo porta a diventare uno dei responsabili della redazione economica del quotidiano. In quarant’anni di lavoro, Ferrari ha firmato inchieste e interviste memorabili: dal reportage durante la visita di Gorbaciov, alle cronache da vaticanista nel Conclave del 2005 che elesse Benedetto XVI, fino alle drammatiche pagine del Covid, vissute in prima linea quando Bergamo era epicentro della pandemia.
"Una lunga cavalcata ricca di momenti esaltanti"
“È stata una lunga cavalcata ricca di momenti esaltanti” ha raccontato Ferrari, visibilmente emozionato, “in cui ha sempre prevalso la passione per un mestiere che ho scelto e amato. Spero che l’Intelligenza artificiale aiuti e non distrugga il giornalismo. Adesso è arrivato il momento di intraprendere altre sfide: la prima è legata a un romanzo storico. Scriverlo, pagina dopo pagina, mi sta regalando nuove emozioni.”
Attorno a lui, quasi trenta colleghi provenienti da testate piemontesi e lombarde, molti dei quali non si vedevano da anni. Un incontro di voci, ricordi e amicizie ritrovate che ha reso l’omaggio a Maurizio Ferrari non solo una festa, ma anche un piccolo pezzo di storia del giornalismo locale.
I colleghi presenti
Tra i partecipanti alla giornata: Enzo Armando, Franco Masenga, Piero Mora, Alberto Duval, Daniela Silvestrin, Rita Balistreri, Francesco A. Lepore, Andrea Cullati, Daniela Peira, Roberta Favrin, Anna Gagliardi, Claudio Boggero, Roberto Gonella, Giorgio Lazzari, Laura Calosso, Paolo Cagno, Maurizio Riccio, Efrem Zanchettin, Claudia Cacciatori, Alberto Porfidia, Pierluigi Saurgnani, Francesca Belotti, Elvira Conca e Lucia Ferrajoli.