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Attualità | 10 novembre 2025, 08:13

Autostrade, dal 2026 arriva il rimborso del pedaggio: una svolta attesa da chi vive l’incubo dei cantieri sulla A10 e A6

La novità, promossa dall’Autorità dei Trasporti, rappresenta una svolta culturale e giuridica

Autostrade, dal 2026 arriva il rimborso del pedaggio: una svolta attesa da chi vive l’incubo dei cantieri sulla A10 e A6

Ore di code, chilometri di cantieri e viaggi che si trasformano in odissee. Anche gli astigiani che percorrono la A10 Genova–Ventimiglia o la A6 Savona–Torino conoscono bene cosa significhi viaggiare “a passo d’uomo” tra restringimenti di carreggiata, gallerie in manutenzione e deviazioni continue. Da anni, la rete autostradale ligure e piemontese è teatro di lavori infiniti che hanno trasformato la mobilità in una lotteria di pazienza e orari. 

Ma dal 1º aprile 2026 la situazione potrebbe cambiare davvero. Entra infatti in vigore una norma rivoluzionaria che riconosce agli automobilisti il diritto al rimborso del pedaggio in caso di disagi significativi. Non si tratta di un risarcimento, ma di una restituzione — parziale o totale — della somma pagata al casello quando la qualità del servizio scende sotto livelli accettabili.

La novità, promossa dall’Autorità dei Trasporti, rappresenta una svolta culturale e giuridica: per la prima volta il pedaggio autostradale non sarà più dovuto “a prescindere”, ma proporzionato all’efficienza reale della rete. Tradotto: se la strada è un cantiere a cielo aperto, non si paga come se fosse libera e scorrevole. Basta pronunciare “A10” per evocare immagini di colonne interminabili, restringimenti a una corsia e rallentamenti che si trascinano da anni. Sulla A6 Savona–Torino, la situazione non è migliore: i lavori tra Altare e Ceva hanno reso imprevedibili i tempi di percorrenza, con incidenti e chiusure che spesso bloccano completamente il traffico. Chi viaggia da Genova verso il Piemonte o la Riviera di Ponente lo sa: anche un semplice spostamento di 40 chilometri può trasformarsi in due ore di marcia a singhiozzo. Le proteste di automobilisti e autotrasportatori sono ormai all’ordine del giorno, così come i danni economici per il turismo e la logistica. Da tempo si invoca un cambio di rotta, e questa nuova misura potrebbe finalmente restituire un minimo di equità a chi paga per un servizio spesso inefficiente.

Il rimborso scatterà nei casi di lavori programmati dai concessionari, ma non per eventi imprevedibili come frane o alluvioni.
Le soglie variano in base alla lunghezza del viaggio:
- fino a 30 km, basterà la presenza di un cantiere per ottenere il rimborso;
- tra 30 e 50 km, servirà un ritardo di almeno 10 minuti;
- oltre i 50 km, la soglia sale a 15 minuti.
In caso di traffico completamente fermo, il rimborso potrà arrivare fino al 100% del pedaggio, in proporzione alla durata del blocco. I pendolari abbonati avranno gli stessi diritti degli utenti occasionali e potranno recedere dall’abbonamento se i lavori rendono impraticabile il percorso abituale. La richiesta sarà automatica tramite l’app Unica, con accredito entro dieci giorni. Chi non usa l’app potrà rivolgersi ai canali dei concessionari, che avranno venti giorni per rispondere. Ogni pratica sarà tracciata e verificabile per due anni. Il regolamento impone ai gestori obblighi di trasparenza: dovranno comunicare entro dodici mesi i dati sui cantieri e sui tempi medi di percorrenza. Non sarà possibile cumulare sconti e rimborsi per lo stesso tratto, per evitare doppi benefici.

Dal 1º aprile 2026 per i viaggi interni alla stessa concessione (dal 1º agosto per quelli che coinvolgono più gestori) il pedaggio autostradale diventa finalmente un corrispettivo legato alla qualità del servizio. Un principio semplice ma rivoluzionario: chi paga ha diritto a un’infrastruttura efficiente, non a un percorso a ostacoli. Per i liguri e i piemontesi, prigionieri da anni dei cantieri sulla A10, A6, A26 e A7, questa norma rappresenta una boccata d’ossigeno e un segnale di giustizia.
Forse, presto, le code sotto il sole o nelle gallerie non saranno più solo fonte di rabbia, ma anche di un rimborso concreto.


 

Carlo Alessi (Sanremo News)

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