Asti ha commemorato oggi, 15 novembre, l'agente della Polizia di Stato Fiorentino Manganiello, Vittima del Dovere, a 42 anni dalla sua tragica scomparsa. Manganiello morì a soli 22 anni il 15 novembre 1983, ucciso da un rapinatore rimasto ignoto, nel tentativo di sventare una rapina alle Poste centrali di corso Dante, nel cuore della città.
Questa mattina, nel luogo della tragedia, si è tenuto un momento di raccoglimento alla presenza del questore della Provincia di Asti dottoressa Marina Di Donato, dei parenti, degli amici e di una delegazione della Sezione ANPS (Associazione Nazionale Polizia di Stato) di Asti. È stato depositato un omaggio floreale per conto del Capo della Polizia, per ricordare il suo sacrificio e l'incredibile dedizione con cui ha svolto il proprio servizio.

Particolarmente significativo l'intervento del presidente dell'ANPS astigiana, Salvatore Faita, che ha sottolineato il peso di quel luogo:“Questa mattina lo abbiamo ricordato davanti alle Poste centrali di corso Dante, proprio lì, dove la sua vita venne spezzata”, ha detto. “Quel luogo per noi non è solo un punto della città: è una ferita che non si chiude, è il simbolo di un sacrificio che continua a chiedere memoria”.
Il presidente Faita ha ricordato anche l'impegno dell'ANPS per la rotonda che l'Amministrazione comunale ha dedicato all'agente, affinché il suo nome non venga dimenticato. “Ogni persona che passerà di qui potrà chiedersi: chi era Fiorentino Manganiello? E così, ancora una volta, Fiorentino vivrà”.
Citando anche la recente commemorazione per il sottotenente Giovanni Cavallaro a Nizza Monferrato, Faita ha poi tracciato una distinzione netta tra ricordo e memoria. Il ricordo, ha spiegato, è legato al “dolore, allo smarrimento e alla rabbia di non essere riusciti a dare un nome a chi tolse la vita al nostro collega”. La memoria, invece, è “qualcosa di più grande: è l'impegno, la responsabilità, il dovere di trasmettere ai giovani poliziotti ciò che è accaduto. È dire loro: ‘non abbassate mai la guardia, non date mai nulla per scontato’”.
Concludendo il suo intervento con una citazione di Pier Paolo Pasolini, Faita ha ribadito il ruolo della Polizia: “Siamo e saremo sempre figli del popolo, nati per stare in mezzo alla gente, per proteggerla, per difenderla, anche quando questo significa rischiare tutto”.















