Asti assume un ruolo attivo nella mobilitazione nazionale lanciata oggi, 21 novembre, da Forza Italia. In occasione della Giornata della Giustizia Negata, il coordinamento provinciale ha ufficializzato i nomi di chi guiderà sul territorio la delicata battaglia politica e culturale per la riforma del sistema giudiziario. Saranno gli avvocati Giovanni Duchi e Marco Galvagno (che del partito è coordinatore) i responsabili del dipartimento giustizia incaricati di seguire la campagna referendaria sulla separazione delle carriere.
Un impegno locale per una riforma nazionale
La nomina di Duchi e Galvagno non è solo un atto formale, ma segna l'inizio di una serie di eventi e iniziative che coinvolgeranno l'Astigiano. Il loro compito sarà quello di tradurre sul territorio le istanze di una riforma che Forza Italia sostiene con forza per garantire un sistema giudiziario più equilibrato e imparziale.
La scelta di avviare questa mobilitazione proprio oggi non è casuale. Il 21 novembre è una data fortemente simbolica per il partito azzurro: ricorda il giorno in cui Silvio Berlusconi, durante il G8 di Napoli, ricevette a mezzo stampa un avviso di garanzia. Un episodio che, nella lettura politica di Forza Italia, rappresenta l'inizio dell'uso politico della giustizia in Italia.
I numeri dell'emergenza e le ragioni del "Sì"
A supporto della campagna referendaria ci sono dati che fotografano una situazione critica. Nel solo 2024 sono stati radicati ben 1.293 procedimenti per ingiusta detenzione. Di questi, il 45,6% si è concluso con l'accoglimento dell'istanza, comportando un costo complessivo per le casse dello Stato pari a 26,9 milioni di euro.
È per arginare questi numeri e ridurre il rischio di errori giudiziari che i nuovi referenti astigiani porteranno avanti le ragioni della separazione delle carriere. Secondo i promotori, la riforma è necessaria per introdurre un "controllo più rigoroso e imparziale delle misure cautelari" e imporre filtri più severi nella valutazione delle prove presentate dall'accusa.
L'obiettivo finale, che sarà illustrato durante gli eventi della campagna astigiana, è creare culture professionali distinte tra chi indaga e chi giudica, definendo responsabilità chiare per ogni fase del processo. Solo così, sostengono gli esponenti di Forza Italia, si potrà restituire ai cittadini una maggiore percezione di imparzialità del giudice, elemento cardine di uno Stato di diritto.














