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Gusto e Gusti | 24 novembre 2025, 19:30

Villa Guelpa: il ripristino tenace delle vigne di Lessona

Tra vigne nascoste dai boschi e vecchie aziende tessili abbandonate, Daniele Dinoia e la sua famiglia ricuciono la memoria vitivinicola di Lessona. Trasformando con determinazione e passione il Nebbiolo in esperienza condivisa.

Villa Guelpa: il ripristino tenace delle vigne di Lessona

Arrivando a Lessona la prima cosa che ti chiedi è: ma qui le vigne dove sono? Eppure Villa Guelpa, quella che oggi appare un’elegante dimora signorile di fine ‘800 legata dalla fine anni Trenta all’industria tessile, in realtà nasconde una vecchia cantina che parla del passato dell’intero territorio: quello in cui esso era conosciuto, oltre che per le sue sontuose ville, anche “per i suoi prelibati vini e per le sue vigne feconde”.

 E sono proprio queste vigne che Daniele Dinoia, da quasi dieci anni a questa parte, sta ricuperando passo passo con pazienza certosina e meticolosità filologica. Con un unico intento, ci spiega Daniele: restituire Lessona al suo grande passato vitivinicolo.

 “Lessona, che a inizio secolo scorso aveva oltre 400 ettari vitati successivamente abbandonati, ha visto costruire lungo il torrente Strona le aziende tessili che hanno fatto la fortuna economica dell’area e che, successivamente, sono state delocalizzate in paesi a più basso costo di produzione, trasformando così la valle in una costellazione di cadaveri di cemento. 

E, nonostante questo territorio sia per sempre destinato a convivere con essi, non per questo è impossibile ricuperare perlomeno una parte delle vigne nascoste dai boschi: proprio quelli che, col tempo, hanno avvolto i grigi titani di calcestruzzo da cui la valle era stata invasa”.

Ripensare il vino come esperienza condivisa

Così Daniele, forte di un’esperienza vitivinicola acquisita sul campo con nomi del calibro di Andrea Franchetti e Donato Lanati, ha deciso insieme con sua moglie di inseguire un sogno tutto loro: ridare equilibrio a una valle che, pur non potendo cancellare del tutto le tracce del passato industriale, ha comunque tutte le carte in regola per vedere le sue vigne tornare agli antichi splendori

Il progetto di Daniele sul medio termine è quello di restituire al Nebbiolo la freschezza e l’eleganza che da sempre caratterizzano questo vino nel Nord Piemonte. Sui tempi lunghi però appare ancor più ambizioso, nel suo intento di ripensare il modo stesso con cui il vino viene di solito percepito: “Da quando sono nel mondo della vitivinicoltura ho l’impressione che il vino sia diventato sempre più autoreferenziale, prigioniero com’è diventato di certificazioni, schede organolettiche, tecnicismi, narrazioni che ne hanno alterato il senso. Ed è quest’ultimo che vorrei contribuire a ristabilire, tornando a fare del vino ciò che è sempre stato: una bevanda in grado di creare tra le persone un’esperienza condivisa. Per questo, se i miei vini sono pensati per creare confronto e coesione, il progetto di cui essi sono espressione sarà una sorta di parco nel quale vigne, boschi e strutture esistenti si integreranno con un preciso obiettivo: trovare nel vino l’occasione di incontri capaci di generare arte, musica, fotografia, poesia e inclusione”. Di qui l’acquisto negli anni – attraverso un lavoro rigoroso che ha riunito intorno a Villa Guelpa centinaia di microscopiche parcelle – di ben 32 ettari di bosco, destinato per un verso a lasciar posto alle vigne che lì già c’erano e per l’altro a dar vita allo scenario dell’interazione che può nascere bevendo insieme un buon bicchiere di vino.


 

Quando ad animare il sapore dei vini è un progetto

Se il progetto di Daniele è ancora per strada, sviluppandosi al momento lungo l’ex sedime di una vecchia ferrovia operativa tra il 1891 e il 1958 e lasciando scorgere tra i boschi le vigne e i cantieri finalizzati a liberarne altre, lo sforzo produttivo in atto lo si può già intravvedere nei vini di Villa Guelpa che spaziano su vigneti di proprietà situate anche in altre aree dell’Alto Piemonte. Sono proprio i vini che nascono da questi vigneti a lasciar scorgere l’eco del lavoro che l’intera famiglia Dinoia sta portando avanti con tenacia e passione. 

E se il Boca si caratterizza per un’equilibrata mineralità di fondo e il Sizzano per un’intensità complessa cui fa da sfondo una piacevole acidità, a giocare un ruolo tutto particolare nel progetto fin qui tratteggiato è il Lessona: è in questo vino infatti che a risuonare è il lavorio inesorabile di antichi vulcani la cui traccia rimane in una beva certo immediata, ma capace di sorprendere per l’evoluzione che anche nel bicchiere esso fa registrare. Mostrandoci come la decisione di Daniele di scommettere in modo lungimirante e creativo su queste terre è tutt’altro che un azzardo.
 

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Cantina: Villa Guelpa 

Indirizzo: Via Francesco Cesone, 52 – Lessona (BI)

Telefono: (+39) 340 3850385

Sito web: www.villaguelpa.it 

Piergiuseppe Bernardi

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