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Agricoltura | 17 dicembre 2025, 18:39

Sviluppo rurale: in arrivo 42,6 milioni di euro per le imprese, ma sul vino serve cautela

Risorse recuperate dalla vecchia programmazione e subito disponibili per i bandi: soddisfazione di Confagricoltura che però avverte sulle difficoltà del mercato vitivinicolo

Sviluppo rurale: in arrivo 42,6 milioni di euro per le imprese, ma sul vino serve cautela

Una boccata d'ossigeno per le campagne piemontesi, con risorse "recuperate" e rimesse in circolo proprio quando il settore ne ha più bisogno. Confagricoltura Piemonte accoglie con favore la novità emersa dal recente Tavolo verde, dove l'assessore all'Agricoltura, Paolo Bongioanni, ha svelato un tesoretto destinato a rifinanziare il comparto.

Si tratta di una cifra importante: 42,6 milioni di euro, a cui si sommeranno altri 5,1 milioni di euro di provenienza ministeriale. Queste risorse sono frutto di una variazione del cofinanziamento comunitario sul Piano di Sviluppo Rurale 2014-2022, autorizzata da Bruxelles, e saranno operative a partire dalla prossima primavera nell'ambito della nuova programmazione 2023-2027.

Risorse recuperate per nuovi bandi

L'operazione è stata descritta dall'assessore come un lavoro di fino degli uffici regionali. “Grazie al lavoro di rimodulazione svolto dalla Direzione regionale agricoltura siamo riusciti a recuperare ben 42,6 milioni di euro dalla dotazione del Programma di Sviluppo rurale 2014-2022”, ha spiegato Bongioanni. Una somma che non andrà persa ma che, anzi, “portiamo in dote all’attuale programmazione 2023-2027 e rimettiamo così in gioco a beneficio del mondo produttivo agricolo piemontese. Potrà alimentare in modo significativo la dotazione di nuovi bandi e rifinanziare misure regionali a sostegno della nostra agricoltura”.

Durante l'incontro è emerso anche un altro dato rilevante per il futuro prossimo: nel 2026 saranno disponibili altri 19 milioni di euro (fondi OCM) destinati specificamente alla promozione internazionale dei vini piemontesi, all'enoturismo e all'ammodernamento delle cantine e dei vigneti.

L'allarme di Confagricoltura: "Troppo vino invenduto"

Se da un lato c'è soddisfazione per i fondi sbloccati, dall'altro le associazioni di categoria tengono alta l'attenzione sulle criticità. Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte, pur lodando l'operato della Regione, ha colto l'occasione per accendere un faro sulla crisi del comparto vitivinicolo, alle prese con “importanti quote di invenduto per diverse denominazioni”.

L'obiettivo è riequilibrare l'offerta per non saturare un mercato già in affanno. Per questo, Confagricoltura ha messo sul tavolo proposte drastiche ma ritenute necessarie: dal blocco delle autorizzazioni per nuovi impianti a partire dal 2026, al differimento di tre anni per le autorizzazioni in scadenza (con sospensione delle sanzioni), fino all'ipotesi di attivare misure di estirpazione dei vigneti seguendo il "modello francese".

Più efficienza nei pagamenti

Tra le richieste avanzate all'assessore, c'è anche quella di introdurre premi specifici per chi attende almeno tre anni prima di reimpiantare e il sostegno alla "ripalatura", ovvero la sostituzione delle viti vecchie per favorire la meccanizzazione e l'uso delle vendemmiatrici.
A chiudere il cerchio delle novità, un segnale positivo arriva dalla burocrazia: Confagricoltura ha giudicato bene l'intesa tra Arpea e Agea coordinamento. L'accordo punta a rendere più efficiente la gestione della PAC in Piemonte, con la promessa di accelerare finalmente i pagamenti agli agricoltori.

Redazione

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