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Attualità | 29 dicembre 2025, 12:16

"Siamo sabbia nelle mutande": nuovo flash mob contro il supermercato Lidl in corso Savona [VIDEOINTERVISTE]

Sequs e gli ambientalisti tornano davanti all’area degli ex platani abbattuti. Sammatrice: "Non ci fermiamo, i cittadini scelgano dove comprare"

A distanza di mesi dall’abbattimento dei sette platani secolari, la protesta ambientale torna a farsi sentire in corso Savona. Oggi, lunedì 29 dicembre, l’associazione Sequs e alcuni attivisti hanno dato vita a un nuovo flash mob davanti all’ingresso del supermercato Lidl, sorto nell’area dell’ex Mulino Valente, per ribadire il proprio "no" a un modello urbanistico giudicato dannoso per la città.​

La battaglia legale e l’esposto per danno erariale

Il cuore della contestazione rimane il taglio delle storiche alberate avvenuto nella notte tra il 13 e il 14 aprile 2025. Nonostante le rassicurazioni del Comune sulla salute precaria delle piante e il piano di compensazione con undici nuovi alberi, gli ambientalisti non arretrano. Sequs ha già presentato un esposto alla Corte dei conti del Piemonte, avvalendosi della consulenza tecnica dell’agronomo Daniele Zanzi, ipotizzando un danno erariale e ambientale di proporzioni significative.​

"Il flash mob serve per dare continuità alla nostra protesta e allo sciopero della fame dei mesi scorsi, che purtroppo non ha fermato i lavori", spiega Giuseppe Sammatrice di Sequs. "Andiamo avanti perché ogni battaglia va combattuta, anche se la speranza di vincerla sembra remota. Lo abbiamo già dimostrato con il ricorso al Tar sui colombi: avevamo ragione noi e l'ordinanza fu ritirata. Qui vogliamo che la gente ricordi cosa hanno combinato la giunta e la Lidl". Sammatrice lancia poi un appello al consumo critico: "Invitiamo i cittadini a evitare di comprare da chi non ha rispetto per l'ambiente".

Le critiche al traffico e al commercio locale

Oltre alla perdita dei platani, che garantivano un assorbimento annuo di 600 kg di CO2, la protesta investe la gestione della viabilità e la saturazione commerciale della zona. Dubbi restano sulla funzionalità della nuova rotatoria e sul conseguente aumento di inquinamento in un’area già soffocata dal traffico.​

Durissimo il commento del maestro Gianpiero Monaca: "Un’offesa alla cittadinanza, al commercio locale e ai pendolari non ha data di scadenza. Noi siamo come la 'sabbia nelle mutande': continueremo a ricordare che qui è stato compiuto un abuso. Il commercio locale muore, abbiamo solo vetrine chiuse con adesivi che dicono 'bella Asti', ma la città ha bisogno di amministratori e cittadini che se ne prendano cura davvero".

Il cantiere, ormai ultimato, resta per i manifestanti il simbolo di un’urbanistica "calata dall’alto" che privilegia il grande consumo a scapito del patrimonio arboreo e della qualità della vita urbana. Il presidio di oggi è l'ennesimo segnale che, nonostante l'inaugurazione della struttura, la ferita dei platani di corso Savona resta aperta nel dibattito civile astigiano.

VIDEOINTERVISTE

Betty Martinelli

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