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Politica | 29 gennaio 2019, 17:48

Tiramani e Boldi (Lega): inopportune le nomine 'al fotofinish' dei commissari Asl di Asti e Biella

I due deputati salviniani, rispettivamente membro e vice presidente della commissione Affari Sociali, hanno duramente criticato le scelte attuate pochi giorni fa dalla Giunta Chiamparino

L'assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta e il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino

L'assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta e il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino

I parlamentari piemontesi della Lega Paolo Tiramani (membro commissione Affari Sociali) e Rossana Boldi (vice presidente Commissione Affari Sociali), esponenti piemontesi del gruppo parlamentare leghista, hanno duramente commentato le nomine, ufficializzate pochi giorni da dalla giunta regionale, di Giovanni Messori Ioli e Diego Poggio, rispettivamente commissario dell’Asl di Asti e di quella di Biella.

“Il centro sinistra alla guida, ancora per pochi mesi, per fortuna, della Regione Piemonte ci sembra francamente in stato confusionale – affermano i due parlamentari – Come spiegare altrimenti la recente nomina, ai vertici delle Asl di Asti e Biella, di due commissari che non risultano tra i 48 idonei della classifica stilata dalla stessa Regione lo scorso aprile? Si tratta di due manager presenti nell'elenco nazionale, d'accordo: ma la scelta appare quantomeno curiosa, se non schizofrenica”.

“Sia chiaro, nessuna ostilità particolare da parte nostra nei confronti dei due manager - continuano Tiramani e Boldi -, ma non si capisce la ratio di certe scelte, e sarebbe decisamente più opportuno e corretto che il presidente Chiamparino e l'assessore Saitta evitassero queste e altre nomine 'al fotofinish'. Molto più serio che sia la prossima maggioranza regionale, che i piemontesi sceglieranno democraticamente il prossimo maggio, a decidere come riorganizzare e far ripartire la nostra sanità regionale, a cui negli ultimi cinque anni Chiamparino e soci hanno inferto, negli ultimi cinque anni, colpi letali: soprattutto fuori Torino, nelle tante e martoriate province piemontesi".

Redazione


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