Lo scorso venerdì, un’assemblea molto partecipata ha riconfermato Franco Serra quale leader degli allevatori dell’Astigiano. Infatti oltre 50 allevatori Coldiretti presenti alla consultazione hanno scelto di confermare il collega di Aramengo alla guida della sezione astigiana dell’Associazione regionale allevatori del Piemonte (Arap), cui nella nostra provincia sono iscritti ben 428 allevatori.
“Sono veramente onorato – ha dichiarato Franco Serra al momento della sua riconferma – della stima dimostratami dagli allevatori chiedendomi di proseguire quanto fatto insieme in questi anni. Con loro voglio anche ringraziare le istituzioni, tutti i Comuni, a cominciare da quello di Valfenera che ha rilanciato la fiera a livello interprovinciale e, ovviamente, la Regione Piemonte per aver promosso le rassegne zootecniche e appoggiato la promozione della carne di razza Piemontese che proprio nel nostro Monferrato vede la collaborazione di molte amministrazioni locali”.
Sempre per acclamazioni sono stati nominati i sei delegati che a luglio, oltre a Franco Serra, prenderanno parte all’assemblea ragionale elettiva. Sono quattro allevatori di razza bovina Piemontese (Andrea Rabino di Villafranca, Domenico Viarengo di Asti, Marco Gallia di Tonco e Gianfranco Lisa di Valfenera), un’allevatore di razza Frisona (Franco Perucca di Dusino San Michele) e un allevatore di ovicaprini (Simone Grappiolo di Roccaverano).
“Coldiretti – sottolinea il presidente provinciale Marco Reggio – ha sempre creduto e crederà sempre nell’aggregazione dei produttori per l’autocontrollo delle filiere. Per chi pratica l’allevamento, l’associazione allevatori svolge una funzione molto importante avendo, con delega del Ministero della Salute, l’abilitazione alla compilazione dell’anagrafe zootecnica e della tenuta dei libri genealogici”.
L’Arap, attraverso le S.T.A. (Sezioni territoriali allevatori come quella di Asti), gestisce, come soggetto terzo e indipendente, tutte le attività tecniche a supporto dello sviluppo degli allevamenti associati con lo scopo di migliorare costantemente il livello qualitativo delle produzioni, ottimizzare il benessere degli animali e aiutare gli stessi allevatori nella razionalizzazione dei costi di produzione e aumentare la marginalità e la remunerazione del loro lavoro.
Nell’ultimo triennio, l’Arap ha subito una profonda ristrutturazione, accorpando in un unico soggetto le varie sezioni territoriali piemontesi (dal 2018 anche quelle liguri) arrivando oggi a controllare ben 312.189 capi.