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Attualità | 03 giugno 2019, 14:05

Flussi turistici nell’Astigiano: nel 2018 arrivi stabili, ma per un minor numero di notti

La flessione è stata particolarmente accentuata nel capoluogo, dove i pernottamenti sono passati da 107.809 a 95.349 (-12%)

Flussi turistici nell’Astigiano: nel 2018 arrivi stabili, ma per un minor numero di notti

Pur con qualche lodevole eccezione, l’analisi dei flussi turistici comunali 2018, recentemente pubblicati dall'Osservatorio Regionale Turismo, non arridono particolarmente all’Astigiano. Dal raffronto con i dati relativi al 2017, ad esempio, si può notare come, a livello provinciale, si sia in primis registrata una piccola flessione degli esercizi attivi (da 626 a 619), pur a fronte di un numero di arrivi rimasto sostanzialmente invariato (156.145 nel 2018, 154.617). Mentre per quanto concerne le presenze, ovvero il numero di notti di permanenza, sono calate dalle 370.897 del 2017 a 362.263 dello scorso anno. Infine, guardando alle provenienze, gli arrivi di cittadini italiani sono stati 82.358 (80.976 l’anno precedente), gli stranieri 73.787 (73.641 nei 12 mesi precedenti).

Ma è analizzando i dati relativi al capoluogo che emergono i dati più preoccupanti: nonostante gli arrivi abbiano fatto registrare un lieve incremento, passando da 46.310 a 46.461) le presenze sono infatti passate dalle 107.809 del 2017 a 95.349 del 2018, con un drastico calo tra i cittadini italiani (passate dai 57.102 del 2017 a 49.645) a fronte di un’offerta ricettiva sostanzialmente immutata (i posti letto sono aumentati di pochissime unità). In sostanza, qualche visitatore in più, ma che si è fermato in città per meno tempo, generando di conseguenza meno profitti per tutta la filiera ricettiva.

Alle spalle (sia pur molto distanziata) del capoluogo troviamo Nizza Monferrato, con un totale di 7.590 arrivi e 20.321 presenze, a fronte di dati 2017 che si erano attestati su 7.425 arrivi e 19.853 presenze e valori dettagliati di arrivi italiani e stranieri sostanzialmente stabili. A fronte di ciò, va però sottolineato come l’incremento di presenze non sia andato di pari passo con quello dei posti letto disponibili, incrementati in modo nettamente maggiore (sono passati da 341 del 2017 a 381 dello scorso anno.

Terzo gradino del podio per Canelli, che sopravanza Costigliole d’Asti (terza nel 2017) di circa 200 arrivi totali. Nel dettaglio, la “capitatale dello spumante” ha visto nel 2018 un totale di 8.379 arrivi e di 19.205 presenze, a fronte degli 8.102 arrivi e 16.721 presenze del 2017. Un incremento di circa il 15% che rappresenta anche una delle poche “buone notizie” emerse dal raffronto. Buona anche la percentuale di crescita di Costigliole d’Asti (+8%), passata dai 7.101 arrivi e 17.672 presenze del 2017 a 8.162 arrivi e 19.154 presenze dell’anno successivo. Le due cittadine appena citate sono, però, le uniche note di rilievo per quanto concerne il sud della provincia.

Guardando al nord della provincia, l’incremento maggiore è stato fatto registrare da Cocconato d’Asti (+10% con 2.337 arrivi e 5.706 presenze, rispetto ai 2.106 arrivi e 5.111 presenze del 2017), mentre il picco negativo ha interessato Castelnuovo Don Bosco (nel 2017 fece registrare 7.183 arrivi e 14.096 presenze, calati a 6.438 arrivi e 12.268 presenze lo scorso anno)

Infine una curiosità: il Comune che ha fatto registrare, in entrambe le annate, il tempo medio di permanenza (ovvero il periodo medio in cui gli ospiti vi hanno soggiornato) è stato quello di San Marzano Oliveto, con un TMP di 4,26 notti.

Gabriele Massaro

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