Nel pomeriggio di ieri è stato inaugurato “Non solo”, magazzino eco-solidale e naturale con sede in viale Pilone che rappresenta una vera e propria proposta per la città. Partendo dal principio che tutti abbiamo in casa cose che non ci servono più, il magazzino si pone come luogo presso cui conferirle per dar loro nuova vita. La regola ferrea è che siano in buono stato: perché un elettrodomestico, un mobile, farmaci, vestiti possono alleviare il bisogno di qualcuno meno fortnuato…
Intorno a questa idea, che riprende e ridefinisce il progetto “Non dire vecchio”, l’assessorato Politiche sociali della Città conferma che “le buone idee - ha detto Paolo Odorizio, una delle anime dell’iniziativa - non vadano lasciate cadere e disgiunte dalle competenze”. Si riferiva all’intreccio delle collaborazioni che si sono attivate e sancite da una convenzione dello scorso febbraio.
L’associazione di volontari “One more life” fa da cerniera operativa al progetto, che si avvale di alcune significative partnership. Se Asp provvede alla movimentazione di materiali “evitando – come ha detto la presidente Vincenzina Giaretti - la dispersione nell’ambiente, per un possibile migliore riutilizzo”, l’Ordine dei Farmacisti con il suo presidente Aldo Pia “assicura la scelta dei medicinali conferiti per essere donati a chi ne ha bisogno”.
Il magazzino, aperto il giovedì dalle 9 alle 11, in ampi locali messi a disposizione dall’Agenzia territoriale per la Casa che, ha spiegato il presidente Ambrogio Garzino “sono commercialmente fermi da tempo e non possono essere convertiti ad abitazione. Ma l’immaginazione ci è venuta incontro, così da darne una destinazione altrettanto utile e consona”.
“Non solo” quindi, per significare che una volta esaurito il bisogno gli oggetti possono servire a qualcun altro e la cosa donata può rincuorare o far sentire pù protetta una persona o un nucleo familiare.
Sono 270 le famiglie finora raggiunte dall’attività di One more life, il cui presidente Arnaldo Malfatto non manca di riconoscere il ruolo attivo svolto dal Comune. Chiamata positivamente in causa, l’assessore ai Servizi Sociali Mariangela Cotto ha aggiunto soltanto: “Segnalo i problemi, - e cita ad esempio – vengo a sapere che manca un lettino o c’è un paziente bisognoso di biancheria. Fortunatamente le risposte arrivano, ma serve chiederlo”.
Una significativa espansione al progetto iniziale è venuta “dalla disponibilità di vestiario, un materiale molto reperibile ma difficile da governare – spiega Caterina Calabrese, responsabile dell’associazione “Il dono del volo” - che grazie alle volontarie è ora in ordine e compartimentato, dando a chi viene la consapevolezza della scelta più opportuna e meno sregolata”.
“Da soli non si fa nulla - ringrazia i numerosi presenti il sindaco Maurizio Rasero – La sinergia, che in questo caso è tangibile, mostra il valore di guardarsi intorno e centrare un obiettivo che è al tempo stesso sociale e educativo, e insieme diventa più facilmente raggiungibile”.
La città si rivela nei suoi luoghi più significativi, e ora che in viale Pilone han trovato sede la Casa delle Donne e Bambini, il Poliambulatorio sociale, e ora Non solo, suor Luigina – che ha cura con suor Jennifer e suor Racquel della Mensa sociale – non ha dubbi: “Viale al Pilone diventa il viale della solidarietà”.