Non solo una presentazione di un libro ma un incontro emozionante di amici per un amico.
Oggi la Biblioteca di Asti è stata teatro della presentazione del libro della giornalista Veronica Iannotti "Io e Giorgio", edito da Real Press nella collana Il canto delle cicale, biografia di Roberta Bellesini, moglie di Giorgio Faletti, un racconto della sua vita insieme al marito. Ospiti dell’incontro, oltre all’autrice, Roberta Bellesini, i cantautori Alberto Fortis e Andrea Mirò, e l’attrice Chiara Buratti.
Tutti legati da grande affetto con Giorgio e Roberta, hanno voluto ricordare l'amico Giorgio mentre a Chiara Buratti è stato affidato il compito di leggere stralci del libro.
Il ritratto emerso di Giorgio Faletti è quello di un uomo genuino, entusiasta, con momenti bui e profondi e tristezze "artistiche", ricco di talenti.
Roberta nel libro, parte dai ricordi d’infanzia per arrivare all’incontro con Giorgio, nella casa di una sua cara amica (morta purtroppo anni fa in un incidente sul lavoro, vicenda che ha dato vita alla canzone "Compagna di viaggio), alla loro vita insieme, ai retroscena. Gioie e difficoltà di una vita vissuta pienamente e appassionatamente.
"Non avevamo l'esigenza di sposarci ma poi capitò il suo brutto ictus (il giorno dell'uscita del best seller "Io uccido") che quasi lo uccise. Un giorno ero in ospedale con lui e mi chiese di sposarlo. Io temevo fosse sotto l'effetto di qualche medicina e gli ho chiesto di farlo quando sarebbe uscito (ride). Ma me lo ha poi chiesto di nuovo qualche tempo dopo con tutti i crismi. Ci teneva davvero".
Chiara Buratti ha voluto ricordare quanto la coppia fosse affiatata e quanto Roberta sia stata una donna davvero "resiliente" nei drammatici momenti della malattia di Giorgio. Sia Andrea Mirò che Alberto Fortis hanno portato la loro testimonianza.
"Una persona particolarmente carica, spiega Mirò aveva sempre la battuta pronta ed aveva sempre un modo diverso per approcciarsi alla vita. Un personaggio 'leonardesco'. Mi manca. E mi girano le palle".
"Quando penso a Giorgio - ricorda Fortis - vedo un'attitudine eclettica, una forza artistica che ammiro. Con lui era proprio vero che l'arte è la più onesta delle discipline. Era un vulcano".
Il libro "Io e Giorgio" ha anche una finalità sociale parte del suo ricavato sarà donato a sostegno di Aziende Ospedaliere del Piemonte, per i reparti di terapia intensiva neonatale e oncologia e a finanziamento di borse di studio per la ricerca oncologica.