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Attualità | 09 dicembre 2019, 11:22

Castagnole della Lanze piange la scomparsa dell’ex sindaco Renzo Masengo

Da tempo malato, insieme all’amico fraterno Lorenzo Abbate fu anche una delle anime del celebre Festival Contro

Nella foto, l'allora sindaco Masengo (al centro, con giacca grigia e cravatta scura) con il suo vice (alla sua sinistra), Gianfranco Fassone (maglia rossa) che fu a sua volta sindaco.

Nella foto, l'allora sindaco Masengo (al centro, con giacca grigia e cravatta scura) con il suo vice (alla sua sinistra), Gianfranco Fassone (maglia rossa) che fu a sua volta sindaco.

Grave lutto a Castagnole delle Lanze, che piange la scomparsa di Renzo Masengo, insegnante e preside in pensione, nonché a lungo protagonista della vita pubblica castagnolese. Tanto in veste di sindaco – incarico che ha ricoperto per ben 15 anni, dal 1980 al 1995 – che di animatore della vita sociale e culturale del paese. Classe 1946, già professore di Lettere a Castagnole delle Lanze e successivamente preside a Vesime, negli ultimi anni della sua vita era purtroppo stato duramente provato dalla malattia.

“Renzo Masengo – ha ricordato il geometra Luciano Piccatto, che all’epoca dell’Amministrazione Masengo fu assessore – è stato, insieme al suo amico fraterno Renzo Abbate, il cuore e l’anima della festa di San Bartolomeo. Si sono completati a vicenda per una vita. Insieme ad alcuni altri coetanei, intorno alla fine degli anni ‘60 avevano formato questo gruppo di persone che ha fatto amicizia con il gruppo dei Nomadi, che ancora oggi sono ogni anno protagonisti del Contro Festival. Pensi che è stata sua l’idea di intitolare il centro sociale di Castagnole alla memoria di Augusto Daolio, locali acquistati dal Comune durante la sua amministrazione”.

“Consideri che la prima repubblica non era negativa come la si racconta oggi, c’erano persone educate e capaci e Masengo era proprio così. All’epoca io ero un giovane consigliere comunale e lui mi ribadiva sempre l’importanza di rispettare chi aveva idee politiche diverse. Lui è sempre stato democristiano, ma nell’accezione più positiva del termine, che molti oggi associano a qualcosa di disdicevole, e rispettava fermamente anche le idee di chi non condivideva i suoi principi. Mi ha insegnato il rispetto delle regole e il rispetto degli altri”.

Correttezza e disponibilità, da tutti riconosciute, che gli sono valse la stima e l’affetto di tanti. Ancora Piccatto: “Fino all’inizio di quest’anno – poi non è stato più possibile per l’aggravarsi della malattia – i suoi ex colleghi, ogni giovedì mattina, che qui è giorno di mercato, lo andavano a prendere a casa e, nonostante fosse già molto debilitato, lo portavano a prendere un caffè e scambiare quattro parole. Gli è stato riconosciuto il tanto che lui ha dato al paese”.

“Renzo si è dato da fare per il nostro paese dall’infanzia e fino a quando la malattia gli ha impedito di continuare – lo ricorda Lorenzo Abbate – Ha dedicato la sua vita al paese, alla musica e al festival Contro, infatti anche i Nomadi sono estremamente addolorati”

Il rosario è in programma questa sera alle 20.30 presso la chiesa del paese, che domani pomeriggio alle 15 ospiterà altresì le esequie.

Gabriele Massaro

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