/ Attualità

Attualità | 15 ottobre 2025, 13:13

Carceri, svolta epocale: educatori in prima linea insieme ai poliziotti penitenziari per la sicurezza e il trattamento dei detenuti

Il Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria emana una circolare che rafforza la presenza degli educatori nelle sezioni detentive

Il carcere di Asti (MerfePhoto)

Il carcere di Asti (MerfePhoto)

Una nuova circolare firmata dal Capo del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, Stefano Carmine De Michele, sta segnando una svolta significativa nell'organizzazione delle strutture detentive italiane. La nota, inviata ai provveditori regionali e ai direttori delle carceri italiane, stabilisce la presenza fissa degli educatori nelle sezioni detentive e pone attenzione alla riorganizzazione finalizzata alla prevenzione degli eventi critici.

Tra le principali novità, la circolare sollecita il potenziamento delle attività di presa in carico del detenuto all'interno del carcere, non limitandole solo all'ingresso ma prevedendo una presenza costante e partecipata nelle sezioni, a stretto contatto con la popolazione detenuta. Viene inoltre richiesto di ridurre il cosiddetto "pendolarismo ospedaliero", ovvero il frequente trasferimento dei detenuti per visite mediche esterne, che ha comportato problemi di sicurezza e difficoltà logistiche.

Donato Capece, segretario generale del Sindacato autonomo polizia penitenziaria (SAPPE), commenta così la nuova circolare: "È una svolta epocale, finalmente accolte le nostre storiche proposte. Questa lettera recepisce ciò che il SAPPE sostiene da sempre: che i poliziotti penitenziari non possono e non devono essere lasciati soli a gestire le criticità organizzative che spesso sfociano in aggressioni verbali e fisiche". Capece ribadisce che "Non è più tollerabile che il Corpo della Polizia Penitenziaria diventi il terminale delle disfunzioni derivanti da ritardi, mancate comunicazioni e scarso coordinamento tra le diverse aree".

Il Capo DAP De Michele evidenzia nella circolare come la compartecipazione effettiva di tutti gli operatori – giuridico-pedagogici, amministrativi, sanitari – sia imprescindibile per ridurre la crescente tensione nelle carceri e migliorare la quotidianità detentiva. La presenza costante degli educatori nelle sezioni di vita detentiva rappresenta, secondo la circolare, un elemento strategico per alleggerire il lavoro della Polizia Penitenziaria, spesso gravata da compiti di mediazione difficili.

"Lo diciamo da anni: non può essere il personale di polizia penitenziaria a subire la tensione e le reazioni violente dei detenuti causate, ad esempio, da ritardi nella consegna di effetti personali, o nella gestione di autorizzazioni per colloqui e telefonate", prosegue Capece. Egli sottolinea inoltre come una presenza educativa e sanitaria stabile sia fondamentale per rispondere ai bisogni reali della popolazione detenuta e garantire un trattamento più umano ed efficace.

Questa circolare arriva in un momento in cui le carceri italiane affrontano sfide crescenti, tra sovraffollamento, gestione di soggetti con disagio psichico e criticità operative che richiedono una governance più integrata e multidisciplinare.

Capece chiude con una riflessione di grande attualità: "Sicurezza e diritti sono un binomio inscindibile, anche nel sistema penitenziario. La pena deve mirare al reinserimento sociale. La Polizia Penitenziaria deve garantire sicurezza e vigilanza, ma non può più pagare il prezzo di inefficienze organizzative di altri settori".

Redazione

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A OTTOBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium