“Belli come la vita, neri come la morte”.
Sta facendo molto discutere gli ambienti della politica piemontese, una frase utilizzata come motto su facebook da Andrea Morando, chiamato in questi giorni dal presidente della Giunta Alberto Cirio alla guida dell’IPLA, Istituto piemontese per le piante da legno e l’ambiente.
Lo slogan è quello delle Brigate nere, corpo paramilitare fascista della Repubblica sociale colpevole di crimini efferati tra il 44 e il 45.
Andrea Morando, architetto astigiano, giudice Popolare presso la Corte d’Assise di Asti, presidente della Commissione Locale per il Paesaggio ed ex vicepresidente di Asp, avrebbe prontamente cancellato la scritta, dichiarandosi disponbile a controllare che sul suo profilo non ci siano post di questo tipo “per evitare fraintendimenti”.
Diventerà ufficialmente amministratore unico di Ipla dopo la seduta di approvazione del bilancio che sarà il 15 marzo.
Non è la prima volta che l’amministrazione Cirio si trova in questo tipo di “polveroni”. Anche un collaboratore dell’assessore Caucino (a sua volta nella bufera per la questione affidi) aveva pubblicato sui social una sua foto di fronte alla tomba del duce e Luigi Songa, scelto per guidare l’Atc di Novara, aveva arredato il suo ufficio con libri e cimeli vari su Mussolini.
LE PROTESTE DELLA MINORANZA IN CONSIGLIO REGIONALE
La minoranza non ha tardato a far sentire la propria voce.
“Non so se ci rendiamo conto: nel mio quartiere proprio ieri si è verificato l'ennesimo caso di scritte antisemite e naziste sulla porta della figlia di un partigiano; Eurispes ci dice che più del 15% della popolazione nega o minimizza la Shoah (prima era il 2%); la scorsa settimana abbiamo chiesto le dimissioni a un nominato di Fratelli d'Italia che espone busti di Mussolini e si rivendica fascista; abbiamo denunciato il fatto che la destra (con i soldi nostri) regala 6mila euro a una casa editrice legata a doppio filo con il neofascismo, che divulga un prodotto editoriale colmo di errori e falsi storici” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, che prosegue:
“Ora questa: a campeggiare sulla pagina di Morando, neopresidente dell'istituto Ipla, è lo slogan ‘Belli come la vita - Neri come la morte’ coniato dalle Brigate nere, il corpo paramilitare fascista che si macchiò di crimini di guerra e atrocità.
Caro Presidente Cirio, si prenda la responsabilità delle nomine che fa e che ha fatto. Non dobbiamo ricordarle il valore dell'antifascismo per il nostro Paese e per la nostra Regione. Noi vorremmo parlare di altro e non rincorrere, tutti i giorni, le uscite inqualificabili e le nomine della sua Giunta”.
In un'altra nota Mauro Salizzoni, vice presidente Consiglio regionale e Domenico Rossi, consigliere regionale PD, scrivono:
"Prima lo staffista devoto a Mussolini. Poi l'arredo del presidente dell'ATC del Piemonte Orientale con simpatie neo-fasciste. Ora il motto delle Brigate Nere sul profilo social del Presidente dell'Ipla. Se è vero che tre indizi fanno una prova, allora, Presidente Cirio, c'è un problema. In tempi in cui, quasi ogni giorno, scritte vergognose profanano le case dei figli dei partigiani o dei deportati, è possibile chiedere che la Giunta scelga persone almeno non sfacciatamente di simpatie fasciste? Oppure l'antifascismo non è più da considerarsi un patrimonio comune ed acquisito? Si rende conto, Presidente Cirio, che ogni giorno siamo costretti ad occuparci di difendere la dignità del nostro Paese riacquisita grazie alla Resistenza, e non dei problemi del Piemonte? Si tratta di episodi che non possono essere minimizzati. E’ come se si volesse cancellare da un lato le responsabilità per il ruolo nella seconda guerra mondiale e nella Shoah, e dall’altro l’idea stessa che la nostra Repubblica si fonda sulla lotta di liberazione dal nazi-fascismo. È giunto il tempo, di prendere una posizione chiara e netta. Non possiamo accettare che persone con nostalgie passate o simpatie presenti per il fascismo, rappresentino le nostre istituzioni".