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Al Direttore | 10 aprile 2020, 13:17

Iniziamo a ricostruire insieme la nostra "casa", salviamo insieme la vita e il pianeta che di ospita

Riceviamo e pubblichiamo un appello-riflessione sul futuro della Terra a firma del Gruppo Europa Verde Asti

Iniziamo a ricostruire insieme la nostra "casa", salviamo insieme la vita e il pianeta che di ospita

Cari amiche e amici,

In tema di ambiente il 2019 è stato anno contraddittorio e sconcertante.

Si è chiuso con un segnale premonitore, il fallimento della conferenza sul clima di Madrid “Cop 25”.

Il 2020 è iniziato portandoci i frutti dell’incuria e del degrado che da decenni i “Sapiens” perseguono con solerte impegno.

Un patogeno che misura tra i 100-160 miliardesimi di metro, il  ha messo in crisi anche i sistemi sanitari dei paesi più ricchi, l’economia e la finanza globale, provocando una pandemia che ha evidenziato quanto perfino le nazioni tecnologicamente più avanzate siano fragili, vulnerabili e impreparate ad affrontare e prevenire eventi di questo tipo.

La Pianura padana vista dal satellite finché nessuna limitazione era in atto, mostrava una nube tossica su tutto il bacino del Po, i nostri polmoni, indeboliti da questo continuo flusso di particolato, sono divenuti sicuramente più vulnerabili agli attacchi virali del Coronavirus, esposti molto più facilmente ad infezioni polmonari.

La crescita esponenziale dei contagiati da Coronavirus nel nord Italia e gli alti valori di PM 10 e PM 2,5 devono farci riflettere: dimostrato scientificamente che le polveri sottili hanno creato un perfetto vettore nella propagazione del virus mantenendo il patogeno in aria libera per un tempo superiore a quanto detto dai media.

Non vi è alcun dubbio che dobbiamo seguire la strada del cambiamento perché l’emergenza da Covid 19 è figlia anche dello squilibrio ambientale, dell’urbanizzazione selvaggia, della perdita di biodiversità, della deforestazione, degli allevamenti intensivi e dello scorretto rapporto uomo-animale che hanno favorito lo spillover, ovvero il salto di specie del virus da animale verso l’uomo.

E’ altrettanto certo che il cambiamento climatico, attraverso l’innalzamento delle temperature, potrà favorire il trasferimento di patogeni, anche letali.

Nessuno sarà immune: per l’Oms ogni anno nel mondo muoiono 1 milione di persone a causa delle punture di zanzare e altri insetti.

Negli ultimi decenni gli esempi di incoscienza, supponenza e avidità umana si sono succeduti a ritmo incalzante e a senso unico.

Se i Sapiens saranno in grado di superare questa pandemia, sicuramente dovranno fare i conti con la prossima se non cambiano radicalmente il loro modo di vivere e di rapportarsi con Rispetto e Amore per la Madre Terra.

La riflessione è d’obbligo e le politiche da intraprendere devono essere drastiche, degne di un paese civile con tanta voglia di modificarsi in meglio, con un nuovo stile di vita e una nuova cultura:

nel modo i lavorare, di concepire le relazioni tra i popoli e le creature, di ipotizzare e realizzare diversi equilibri nella distribuzione delle risorse, di mirare alla concretizzazione di una visione sociale davvero equa e solidale.

Il Coronavirus ha già cambiato la coscienza di noi italiani e noi tutti abbiamo assorbito la consapevolezza che un cambiamento profondo renderà il nostro pianeta più vivibile e le nostre vite più rispettate.

La politica dovrà per forza tener conto di quanto oggi la nostra gente sta subendo, non potrà ignorare in futuro le scelte che ha dovuto intraprendere per mettere qualche toppa qua e là per frenare le gravi conseguenze dovute a politiche sbagliate e protagoniste di un Antropocentrismo che ha portato il Pianeta a una probabile ed ennesima estinzione di massa del genere umano.

La Politica deve essere attenta in primo luogo alla sanità pubblica, alla vita sociale, ai consumi, alla salubrità della biosfera, al benessere di ogni forma di vita esistente sul pianeta.

Crediamo che sia giunto il momento di radunare le forze e le idee.

… Che sia l’ora di abbandonare ogni remora istituzionale.

… Che sia la fase giusta per ragionare finalmente su quale sbocco concreto e operativo darsi al fine di poter incidere ancora di più nella costruzione di messaggi, percorsi e proposte di rinnovamento e rinascimento: tanto nella cultura e nel costume quotidiano, quanto nella politica e nelle istituzioni.

Crediamo sia giusto e importante investire tempo, competenze, passione, responsabilità in funzione della tutela, della cura ma anche del governo del nostro territorio.

La cura dell’ambiente non può essere solo un comune denominatore un po’ generico su cui bene o male ci si intende e per cui ci si mobilita in manifestazioni “didatticamente” e simbolicamente importanti;

deve diventare invece il punto d’arrivo di un’ azione politica capace di offrire prospettive sociali, culturali ed economiche. Nella vita della città, della nazione, nei rapporti con il mondo.

Il presente appello vuole affrontare il confronto, il dialogo, la proposta politica e la volontà per costruire insieme percorsi e obiettivi comuni e concreti per un cambiamento ecologista dei nostri stili di vita.

Europa Verde, può essere un contenitore che raccoglie tutte le realtà dell’arcipelago ecologista, ambientalista, pacifista, animalista, tutte le sensibilità impegnate per i diritti civili, tutte le esperienze nate dal mondo dei lavoratori e di coloro che si battono contro qualsiasi forma di violenza. Tutte le persone che hanno a cuore l’Europa e le sue ragioni di esistere.

Noi contiamo sulla formazione di un ampio movimento politico, culturale e sociale, collocato all’interno della famiglia del Partito Verde Europeo.

Crediamo in una società aperta, libera, giusta e solidale.

Crediamo nella possibilità di consegnare alle prossime generazioni un pianeta vitale e vivibile, in cui ciascuno possa ancora ricercare la propria felicità.

Iniziamo a ricostruire insieme la nostra “casa”, iniziamo a salvare insieme la nostra vita ed il pianeta che ci ospita.

Documento redatto da Giuseppe Sammatrice e Gianfranco Miroglio

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