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Politica | 26 giugno 2020, 16:07

Il sindaco di Villanova scrive alla Regione Piemonte: "Sempre esclusi dai finanziamenti piccoli comuni perché abbiamo poco più di 5000 abitanti"

Giordano: "Le opportunità devono essere date a tutti, altrimenti si demotivano gli amministratori ma anche i dipendenti pubblici"

Il sindaco di Villanova scrive alla Regione Piemonte: "Sempre esclusi dai finanziamenti piccoli comuni perché abbiamo poco più di 5000 abitanti"

In merito al decreto regionale del 19 maggio scorso a proposito del Bando per contributi per la realizzazione di lavori inerenti strade, cimiteri, municipi e illuminazione pubblica, il sindaco di Villanova Christian Giordano ha voluto inviare una lettera all'ufficio regionale per le Opere Pubbliche e, pur complimentandosi per la velocità nello stilare la graduatoria, sottilinea come non sia stata data possibilità al Comune con oltre 5000 abitanti di ottenere il contributo per sostenere l’opera pubblica per cui è stato richiesto il finanziamento,come previsto ai sensi della legge regionale 18/84.

VILLANOVA È UN PICCOLO COMUNE, VA SOSTENUTO

Il sindaco Giordano spiega il caso "Avendo ottenuto il massimo punteggio di coo-finanziamento (30 punti), il massimo punteggio per la progettazione (10 punti), quanto più possibile in merito al numero di abitanti(5 punti), raggiungendo quindi i 45 punti, cioè il sommo possibile. Se conosciamo le difficoltà di reperire risorse per le piccolissime realtà, visto che Villanova d’Asti non si può considerare un medio comune ma un piccolo comune avendo 5700 abitanti, e benché si ritenga assolutamente lodevole sostenere i piccoli comuni, come del resto è stato fatto in questi anni sia a livello statale che regionale, ad esempio con fondi extra per la realizzazione di progetti fino ad un milione di euro (tutti gli amministratori, eletti da qualche anno, se lo ricorderanno), non è assolutamente condivisibile prevedere che praticamente nulla possa essere stanziato ed ottenuto a favore di comuni come i nostri che hanno già una serie di limitazioni di base(impossibilità ad esempio di avere dipendenti a scavalco o imposizione del patto di stabilità sin dalla sua introduzione, 2007, che non ha permesso di investire i fondi, meccanismo, perverso, abolito circa 3 anni fa), che puntualmente vengono esclusi da possibilità di finanziamento per i piccolissimi comuni, perché sopra i 5000 abitanti, ma che soffrono di alcuni limiti tipici delle realtà più piccole".

SI SUDDIVIDANO I BANDI PER FASCE DEMOGRAFICHE

Il sindaco propone di suddividere i bandi per fasce demografiche: " Ciò non vieta alla Regione di sostenere maggiormente i comuni più piccoli, stanziando,sia in maniera assoluta che in proporzione,maggiori fondi per i piccolissimi comuni ma almeno permetterebbe anche di far in modo che qualche comune di piccole dimensioni (si intende tra i 5000 ed i 10/15000 abitanti) possa ottenere finanziamenti a tutela dei propri cittadini; le nostre piccole realtà, spesso dotate di servizi che sono da sostegno ai comuni piccolissimi e mantenute esclusivamente dal paese in cui sono localizzate (penso alla sede della scuola secondaria sulla quale bisognerebbe fare lo stesso ragionamento meritocratico e non focalizzandosi nella predisposizione dei bandi in maniera generale sull’edilizia scolastica), devono essere sostenute, viste le difficoltà che si riscontrano nella organizzazione dei servizi e nella pianificazione progettuale e ciò può avvenire comprendendo che le opportunità devono essere date a tutti altrimenti ci troveremmo, come in questi casi, dove si demotivano amministratori ma anche dipendenti pubblici e si rimane rammaricati per il tempo perso inutilmente".

Betty Martinelli


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